A Hong Kong si sta votando per le elezioni locali

Si eleggono i membri dei 18 consigli distrettuali della regione: non contano molto, ma quest'anno è un po' diverso

La coda davanti a un seggio elettorale di Hong Kong, domenica 24 novembre (Billy H.C. Kwok/Getty Images)
La coda davanti a un seggio elettorale di Hong Kong, domenica 24 novembre (Billy H.C. Kwok/Getty Images)

A Hong Kong – dove da mesi sono in corso violente proteste contro il governo locale e contro la Cina – oggi si sta votando per eleggere i 452 membri dei 18 consigli distrettuali della regione e i primi dati arrivati suggeriscono un’altissima partecipazione al voto. A mezzogiorno di domenica (Hong Kong è 7 ore avanti rispetto all’Italia) avevano già votato più persone di quante lo avessero fatto complessivamente alle precedenti elezioni locali, nel 2015.

Di per sé queste elezioni non sono così importanti. Le responsabilità dei consiglieri distrettuali sono soprattutto locali: controllano la spesa dei distretti, e servono come palestra e trampolino di lancio per i politici emergenti. I consiglieri non possono plasmare direttamente il Consiglio legislativo ma hanno una qualche influenza sul Comitato di 1.200 membri che seleziona il Capo esecutivo, che è composto per un decimo da consiglieri distrettuali. L’importanza delle elezioni – dopo mesi di proteste – è più che altro simbolica: i manifestanti pro-democrazia sperano di ottenere un risultato che certifichi il sostegno delle loro posizioni nella popolazione, mentre la governatrice di Hong Kong Carrie Lam spera in un risultato opposto.

Per settimane si era temuto che la Cina potesse fare pressioni per sospendere o rimandare le elezioni, a causa delle proteste (Hong Kong è una regione semi-autonoma): il voto è invece cominciato regolarmente e non ci sono stati scontri o tensioni. Come previsto dalle regole elettorali, i candidati favorevoli all’indipendenza dalla Cina non si sono potuti candidare, tra cui il noto attivista Joshua Wong.