Cosa si dice di “Frozen 2”

In Italia arriverà il 27 novembre ma nel resto del mondo l'idea prevalente è che sia un buon film di animazione, seppure non al livello del primo

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, il seguito di uno dei film di animazione più visti della storia, arriverà in Italia il 27 novembre, ma altrove nel mondo è già uscito, e sono già uscite diverse recensioni. Dicono, in breve, che Frozen 2 non arriva ai livelli del primo Frozen (che fu in generale apprezzato dai critici) ma che comunque è un film di animazione ben fatto, che piacerà. Per usare una efficace sintesi del Wall Street Journal: «Per molti sarà un piacere vederlo, ma non molti ne saranno sorpresi».

Frozen 2 è il 58° Classico Disney ed è stato fatto praticamente dallo stesso gruppo di persone che si occupò del primo, che fu il 53° Classico Disney. Ci sono gli stessi registi (Chris Buck e Jennifer Lee, che è anche sceneggiatrice di entrambi), lo stesso produttore e, più o meno, gli stessi autori per le musiche e le parole delle canzoni, una parte fondamentale per il successo del primo Frozen e di conseguenza una parte centrale anche in Frozen 2. Prima di parlare del nuovo, però, qualche parola sul vecchio.

Il primo Frozen
Uscì nel 2013, dopo il Classico Disney Ralph Spaccatutto e prima del Classico Disney Big Hero 6, liberamente ispirato alla fiaba La regina delle nevi di Hans Christian Andersen. Nel mondò incassò più di un miliardo di euro e vinse i premi Oscar per il miglior film di animazione e per la miglior canzone: “Let it go”.

Anche nota come “All’alba sorgerò”:

Frozen parla di Anna ed Elsa, due sorelle separate (per via dei poteri di Elsa) che poi si riuniscono, e di una renna, un pupazzo di neve di nome Olaf e un venditore di ghiaccio di nome Kristoff. Ci sono difficoltà, ostacoli, inganni e incomprensioni, ma alla fine tutto si risolve: Anna si mette con Kristoff, Elsa diventa regina e tutti i buoni sono felici e contenti. Se siete tra quelli che dimenticano le trame dei film, non temete: all’interno di Frozen 2 c’è una sorta di riassunto della trama del primo film, fatta da uno dei personaggi che ne ha vissuto gli eventi.

Il nuovo Frozen
È ambientato ancora nel regno di Arendelle, un posto in cui vivrebbe volentieri chiunque ami il freddo e i bei paesaggi nordici, e quando inizia sono passati tre anni dagli eventi del primo film. Stanno tutti bene e sono ancora tutti felici e contenti, ma c’è un problema: Elsa sente – e la sente solo lei – una voce, che risveglia in lei i suoi poteri sopiti. Seguono problemi, dopo i quali Elsa confessa la cosa ad Anna, così che le due possano provare insieme a trovare una soluzione.

«Scopri chi ti chiama, potresti trovare delle risposte»

A proposito del viaggio e dell’avventura di Frozen 2, Manohla Dargis ha scritto sul New York Times che sono «vivaci, divertenti e prevedibilmente prevedibili, con rivelazioni, riconciliazioni e un po’ di cose politiche per gli adulti»; la storia è visivamente ricca e fantasiosa, ma purtroppo «non è mai sorprendente». Dargis però ha 58 anni e di lavoro fa la critica di cinema del New York Times: c’è il rischio che possa avere una percezione diversa da quella dei bambini di otto anni. Sul Telegraph, Robbie Collin ha notato che si vede proprio come Frozen 2 e la Disney conoscano benissimo i propri spettatori e sappiano dare loro quello che vogliono, e che in questo caso siano riusciti a farlo in un film che è anche «generoso e affascinante».

Non è comunque mancato chi, come Kristen Page-Kirby del Washington Post, ha scritto che oltre a non essere al livello del primo film, Frozen 2 «è comunque opaco e deludente, una pallida ombra di quello che avrebbe potuto essere». «È difficile», ha scritto Page-Kirby, «capire come le stesse persone che fecero qualcosa di così bello nel 2013 abbiano potuto fare qualcosa di così tiepido». Su Vox, Alissa Wilkinson ha fatto una lunga dissertazione – che per i primi paragrafi parla di madeleine e Marcel Proust – per criticare il fatto che Disney guardi troppo al passato e si concentri troppo sulla nostalgia, quando in passato pensava più al futuro.

Diversi critici hanno scritto, dopo aver visto Frozen 2, che ci sono canzoni che potrebbero avere un successo paragonabile al primo: ma di nuovo sono canzoni fatte per un pubblico diversissimo, e quindi bisognerà aspettare e vedere quel che succederà. A proposito di quel che successe invece dopo il primo Frozen, il New York Times ha parlato con genitori e figli delle canzoni del primo film. Contiene la frase, detta da uno dei genitori, «mi sanguinano le orecchie», ma anche il dialogo in cui Elsa – bambina londinese che ha più di 6 anni (chiamata “Elsa” già prima che uscisse il film) dice, a proposito di “Let it go”: «L’ho ascoltata 91 volte». Al che sua madre ribatte: «È più giusto dire 91 volte a settimana».