Come scegliere una stufa

Una guida per scegliere la più adatta, tra quelle elettriche, a legna e a bioetanolo

A novembre ci si prepara all’inverno: alle corse disperate dal piumone alla doccia calda ogni mattina, ma anche ai lunghi weekend passati in casa a leggere romanzi o guardare serie tv sul divano. Perciò in questo periodo c’è chi si informa per acquistare una stufa per riscaldarsi: qualcuno ha bisogno di una stufetta portatile, perfetta per il problema delle corse dal piumone alla doccia, altri invece devono riscaldare uno spazio più grande e stanno pensando di comprare una stufa a fuoco vivo. Abbiamo messo insieme una breve guida all’acquisto sui diversi tipi di stufe sul mercato, quelle elettriche, quelle a legna e quelle a bioetanolo, un combustibile liquido prodotto con la fermentazione di prodotti agricoli. Ogni tipo ha i suoi vantaggi e diverse caratteristiche che la rendono adatta a particolari situazioni.

Le stufe elettriche
Le stufe elettriche portatili più diffuse sono i cosiddetti termoventilatori, quelli che funzionano appunto grazie a ventole che prendono l’aria, la scaldano e la ributtano fuori. Sono molto diffuse perché sono abbastanza compatte e facili da spostare, costano poco e non comportano particolari rischi. Naturalmente non vanno usate come fonte di riscaldamento principale, ma solo per integrare il normale riscaldamento di casa o dell’ufficio, per esempio in stanze che si fa fatica a riscaldare o in orari in cui i termosifoni sono spenti. Sono adatte per esempio per i bagni o altre stanze piccole. Lo sono meno per le camere da letto, dato che è meglio evitare di tenerle accese molto a lungo. Inoltre, per qualcuno possono essere eccessivamente rumorose.

Nel catalogo di BricoBravo, un sito di e-commerce specializzato in prodotti per il fai da te, arredamento e strumenti per il riscaldamento, i prezzi delle stufette vanno dai 10 euro ai 70 euro in base alla potenza della ventola. Come per ogni elettrodomestico, oltre al costo iniziale dell’apparecchio, bisogna tenere conto anche dei consumi energetici: Altroconsumo ha calcolato che il consumo di un apparecchio da 2000 watt acceso per un’ora alla massima potenza costa circa 40 centesimi di euro. L’ideale è avere un termoventilatore con termostato, in modo che la stufetta si accenda e spenga da sola in base alla temperatura della stanza. È importante sapere che i termoventilatori non vanno collegati alla presa nel muro con una prolunga, a meno di non controllare che sia adatta alla potenza della stufetta.

Oltre ai termoventilatori, ci sono poi altri tipi di stufe elettriche portatili: i convettori, o termoconvettori, che sono silenziosi e si possono usare anche mentre si dorme e per un tempo prolungato (con prezzi che partono dai 20-25 euro), le radianti alogene, che scaldano l’ambiente emettendo una radiazione infrarossa, e sono abbastanza silenziose ma agiscono solo a poca distanza (a partire da 17 euro), e infine i radiatori a olio, che sono come dei termosifoni portatili  ma comunque un po’ pesanti – adatti anche a scaldare locali molto ampi (quelli più economici sono sui 50 euro).

Stufe a legna o a pellet
Sono le stufe per chi ha una canna fumaria e può usarla, o è disposto a investire in alcuni lavori pur di avere in casa un “angolo caminetto”. La legna è il combustibile che costa meno di tutti, ma bisogna sapere anche che i residui che lascia nell’aria quando brucia sono molto inquinanti. Per questo motivo, recentemente si sono diffuse le stufe a pellet, un tipo di carburante realizzato con materiale di scarto ricavato dalla lavorazione del legno vergine. Il pellet costa un po’ di più: circa 3,5 euro al chilo contro i 90 centesimi circa della legna, ma a parità di volume produce molto più calore e dunque a parità di volume è anche meno inquinante; inoltre bruciandolo si emette meno monossido di carbonio e meno benzene, un altro inquinante, rispetto alla legna. Si emettono però più ossidi di azoto. Rispetto ad altri tipi di stufe, quelle a legna o a pellet possono riscaldare anche locali molto ampi.

Nel catalogo di BricoBravo, è possibile trovare una grande varietà di stufe a legna e stufe a pellet di diverse dimensioni e prezzi. I prezzi medi si aggirano intorno ai 600-700 euro.

Le stufe a bioetanolo
Sono la soluzione più interessante per chi, oltre a riscaldarsi, vuole rendere l’ambiente più accogliente con una fiamma viva, ma non ha una canna fumaria a cui attaccare una stufa a legna. Il bioetanolo è un tipo di alcol altamente combustibile che si ricava da vegetali come la canna da zucchero. Le stufe a bioetanolo non hanno bisogno della canna fumaria perché i residui lasciati nell’aria quando la fiamma è accesa sono molto meno inquinanti di quelli di altri combustibili. Per quanto solo leggermente inquinanti, però, esistono ed è quindi sempre bene arieggiare la stanza dopo l’utilizzo di questo tipo di stufe. La combustione del bioetanolo inoltre non dovrebbe lasciare odore nell’ambiente, ma può creare un po’ di umidità.

Le stufe a bioetanolo, come quelle elettriche, vanno pensate per il riscaldamento di spazi piccoli. Per fare una stima del consumo di combustibile di queste stufe, basta guardare nelle specifiche del prodotto che si vuole acquistare quanti litri di bioetanolo bruciano all’ora e sapere che più o meno il bioetanolo costa tra i 2,8 e i 4,8 euro al litro. In media, i prezzi di queste stufe vanno dai 200 ai 400 euro, anche se alcuni modelli arrivano a costare anche il doppio per via della loro potenza e dimensione.