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  • Lunedì 11 novembre 2019

La vittoria di Seattle nel calcio nordamericano

Una stagione iniziata con grandi aspettative sulle squadre più giovani si è conclusa con una finale giocata da due club di cui si era parlato meno

Seattle Sounders
I Seattle Sounders con la MLS Cup vinta contro Toronto (AP Photo/Elaine Thompson)

La ventiquattresima edizione della Major League Soccer — il campionato di calcio professionistico nordamericano — si è conclusa domenica con la finale vinta 3-1 da Seattle contro Toronto. Per il calcio americano è stata una stagione iniziata con grandi aspettative nei confronti di alcune squadre di recente fondazione, ma che poi si è conclusa con una finale giocata da due club di più lunga tradizione, probabilmente meno attraenti sotto molti aspetti e senza giocatori stranieri di fama internazionale.

(Christopher Mast/Icon Sportswire)

La struttura della MLS segue ancora quella delle tre grandi leghe sportive nordamericane: è composta da una stagione regolare divisa in due gironi, una fase a eliminazione diretta (i playoff) e una finale che assegna il campionato a novembre con una partita secca. I gironi della stagione regolare erano stati vinti nettamente dal New York City Football Club e dal Los Angeles Football Club, due squadre fondate rispettivamente nel 2015 e nel 2018. Nell’ottimo inizio di campionato, New York e Los Angeles avevano saputo sfruttare i nuovi investimenti e l’entusiasmo dei loro ambienti, riuscendo a superare fra l’altro anche i loro rivali concittadini con più tradizione, i New York Red Bulls e i Los Angeles Galaxy (con Zlatan Ibrahimovic).

Il New York City si è però fermato ancora una volta ai primi turni dei playoff, battuto subito da Toronto, che poi ha raggiunto la sua terza finale nelle ultime quattro stagioni battendo l’Atlanta United, squadra campione in carica fondata nel 2017. Los Angeles invece ha continuato a vincere, principalmente grazie ai gol del capocannoniere del campionato, Carlos Vela, ex attaccante messicano di Arsenal e Real Sociedad, e a quelli dell’uruguaiano Diego Rossi. Ha eliminato i rivali dei Los Angeles Galaxy — facendo arrabbiare parecchio Ibrahimovic — ma poi è stata battuta con una certa sorpresa in semifinale dai Seattle Sounders, arrivati fin lì in sordina dopo una stagione inizialmente poco entusiasmante.

(Harry How/Getty Images)

Si è così passati da un’ipotetica finale con due squadre fondate negli ultimi due anni a una disputata già due volte nelle precedenti quattro stagioni: da una parte Toronto, che appartiene alla stessa società proprietaria delle più famose squadre di hockey e basket — i Maple Leafs e i Raptors — e dall’altra Seattle, club ancora strettamente legato alla Microsoft tramite i suoi azionisti, gli eredi del co-fondatore Paul Allen e l’attuale amministratore delegato Satya Nadella. Nessuna delle due finaliste aveva in rosa giocatori conosciuti anche in Europa, ad eccezione degli americani Michael Bradley e Jozy Altidore, entrambi del Toronto.

Al Century Link Field di Seattle, uno stadio costruito per i Seahawks del football NFL ma adattato con successo al calcio, i Sounders hanno vinto 3-1 dopo aver segnato tutti i loro gol nel secondo tempo, uno dietro l’altro, sfruttando le poche occasioni avute in una partita a lungo controllata da Toronto. Hanno così vinto il secondo titolo della loro storia davanti al loro pubblico, uno dei più affezionati e numerosi della MLS.

Il successo del calcio nella città portuale nello stato di Washington è dato proprio dalla partecipazione diffusa della cittadinanza: la proprietà dei Sounders è infatti distribuita anche fra tanti azionisti di minoranza legati a Seattle, tra i quali ci sono anche gli artisti Ciara e Macklemore e il giocatore di football Russell Wilson. In un ambiente così favorevole, con una rosa già di alto livello e un monte ingaggi ampiamente sotto i limiti di spesa imposti dalla lega, i Sounders ora si trovano nelle condizioni per rinforzarsi senza vincoli e provare a difendere il titolo per molti anni ancora.