Chi era Claudio Bravo Camus

Il pittore cileno ricordato dal doodle di Google di oggi era famoso per i suoi quadri "iperrealisti", cioè per le sue immagini dipinte che sembrano fotografie

Il doodle di Google dell'8 novembre 2019, dedicato al pittore cileno Claudio Bravo Camus
Il doodle di Google dell'8 novembre 2019, dedicato al pittore cileno Claudio Bravo Camus

Claudio Bravo Camus, a cui Google dedica il doodle di oggi, era un pittore cileno nato nel 1936 e morto nel 2011. Era un artista iperrealista: i suoi dipinti, a prima vista, potrebbero sembrare fotografie per il modo precisissimo in cui riproducono la realtà, in modo simile alla tecnica del trompe l’oeil. Il doodle ricorda in particolare le sue opere dedicate agli oggetti impacchettati che cominciò a dipingere all’inizio degli anni Sessanta, quando il pittore viveva in Spagna, dove lavorava principalmente come ritrattista.

https://twitter.com/Lunablucobalto/status/652059053254963200

Claudio Bravo Camus nacque a Valparaíso, in Cile, in una grande famiglia che possedeva una tenuta in campagna. Le sue capacità nel disegno furono notate molto presto, quando aveva circa 10 anni e frequentava un collegio a Santiago. Tra gli 11 e i 20 anni frequentò lo studio di un pittore per coltivare la sua abilità naturale e la sua prima mostra personale fu organizzata nel 1954, quando aveva 17 anni, e fu un grande successo: tutti i quadri esposti furono venduti.

https://twitter.com/GayumbosEzine/status/608361593257271296

Grazie ai ricavi dei ritratti commissionati da famiglie benestanti, all’inizio degli anni Sessanta Bravo potè pagarsi un viaggio verso l’Europa. La sua meta iniziale sarebbe stata Parigi, ma alla fine si fermò a Barcellona, da cui raggiunse Madrid. Ci restò per circa dieci anni per via del successo dei suoi ritratti tra i membri dell’alta società spagnola. All’epoca in Spagna c’era la dittatura di Francisco Franco (di cui peraltro dipinse un ritratto) e le forme di espressione artistica erano limitate dai gusti del regime. Anche per questo Bravo non era soddisfatto del modo in cui erano considerati i suoi dipinti: il suo talento iperrealista era apprezzato, ma in sé e per sé, senza troppa attenzione al valore artistico delle sue opere. Fu in quel periodo che Bravo dipinse le prime nature morte dedicate a oggetti impacchettati.

All’inizio degli anni Settanta Bravo andò a vivere a New York per un breve periodo ed ebbe un buon successo anche lì. La città però non gli piacque tantissimo e così nel 1972 si trasferì a Tangeri, in Marocco, dove visse poi per il resto della sua vita.