Una petroliera cinese al centro di una disputa tra Cina e Vietnam ha lasciato la zona vietnamita del mar Cinese Meridionale

Rappresentanti dell'esercito vietnamita allo Xiangshan Forum, un ritrovo di militari di vari paesi del sud-est asiatico, a Pechino, il 21 ottobre 2019 (AP Photo/Andy Wong)
Rappresentanti dell'esercito vietnamita allo Xiangshan Forum, un ritrovo di militari di vari paesi del sud-est asiatico, a Pechino, il 21 ottobre 2019 (AP Photo/Andy Wong)

Giovedì una petroliera cinese che per più di tre mesi era rimasta all’interno della zona economica esclusiva (quella parte di mare adiacente alle acque territoriali di un paese in cui tale paese ha diritti sovrani per la gestione delle risorse naturali) del Vietnam ne è uscita, spostandosi verso la Cina. La presenza della petroliera Haiyang Dizhi 8 in quella zona del mar Cinese Meridionale era fonte di tensioni per le navi vietnamite e per il Vietnam stesso: gran parte del mar Cinese Meridionale è rivendicata dalla Cina, nonostante altri paesi del sud-est asiatico – oltre al Vietnam, la Malesia, il Brunei, le Filippine e Taiwan – ci vantino diritti sopra.

Il ministero degli Esteri vietnamita negli scorsi mesi aveva più volte accusato la Haiyang Dizhi 8 di stare violando la sovranità del Vietnam e aveva chiesto alla Cina di far allontanare la nave, che stava facendo indagini sui rischi sismici all’interno della zona economica esclusiva vietnamita per l’eventuale installazione di impianti di estrazione di petrolio. Secondo gli analisti la presenza della nave nelle acque vietnamite aveva anche la funzione di scoraggiare la collaborazione tra Vietnam e la società petrolifera russa Rosneft per l’estrazione di petrolio nel mar Cinese Meridionale. L’anno scorso PetroVietnam, l’azienda statale vietnamita che si occupa di estrazione del petrolio e di distribuzione dei suoi derivati, aveva dovuto interrompere un progetto con l’azienda energetica spagnola Repsol per via delle pressioni della Cina.