Oggi in Svizzera si vota per rinnovare il Parlamento

(Anthony Anex/Keystone via AP)
(Anthony Anex/Keystone via AP)

Oggi in Svizzera si sta votando per rinnovare l’Assemblea federale: saranno eletti i 200 membri del Consiglio nazionale e i 46 membri del Consiglio degli Stati, le due camere del parlamento.

Secondo i sondaggi, il primo partito dovrebbe essere ancora l’UDC (Unione Democratica di Centro): partito di destra che da sempre punta molto sulla lotta all’immigrazione e sul mantenere una certa distanza dall’Unione Europea. L’UDC vinse le elezioni del 2015 con il 29 per cento dei voti, ma quest’anno ci si aspetta un leggero calo (i sondaggi danno il partito intorno al 27 per cento).
Il secondo partito, sempre secondo i sondaggi, sarà ancora il Partito Socialista Svizzero (PS), che è dato intorno al 18 per cento (risultato simile a quello del 2015), mentre il terzo partito dovrebbe essere il Partito Liberale Radicale (PLR) con circa il 15 per cento dei voti. La grossa sorpresa di queste elezioni dovrebbero essere i Verdi, che secondo i sondaggi passeranno dal 7 per cento del 2010 a più del 10 per cento, diventando il quarto partito del paese. La difesa dell’ambiente, scrivono i giornali, è diventato uno dei temi elettorali più discussi degli ultimi mesi, superando di gran lunga la preoccupazione per l’immigrazione.

Il sistema elettorale svizzero, pensato per creare un equilibrio tra i 26 cantoni che compongono la federazione svizzera (20 cantoni e 6 semicantoni) e le diverse identità culturali del paese, è piuttosto complicato. I semicantoni eleggono i loro rappresentanti al Consiglio nazionale con un sistema uninominale secco, i 20 cantoni invece votano con un sistema proporzionale che prevede la possibilità di scegliere una lista, fare il voto disgiunto o comporre una propria lista di candidati preferiti. I 20 cantoni eleggono ognuno due membri del Consiglio degli Stati, con regole che possono variare da cantone a cantone, mentre i semicantoni eleggono un rappresentante ognuno al Consiglio degli Stati.

Gli effetti delle elezioni non saranno comunque immediati sul Consiglio federale, cioè il governo, i cui sette membri con pari poteri sono eletti ogni quattro anni dall’Assemblea federale: quest’anno verranno scelti l’11 dicembre.