La richiesta di estradizione della Spagna per Carles Puigdemont inizierà a essere valutata dal Belgio il 29 ottobre

Carles Puigdemont (Michele Tantussi/Getty Images)
Carles Puigdemont (Michele Tantussi/Getty Images)

L’ex presidente catalano Carles Puigdemont si è presentato ieri alla sede della Procura generale belga a Bruxelles, dopo che il Tribunale Supremo spagnolo aveva riattivato l’ordine di arresto e la richiesta di estradizione nei suoi confronti per i fatti che portarono alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna, nell’ottobre 2017. La decisione del Tribunale Supremo era stata presa in conseguenza della condanna a diversi anni di carcere degli altri leader indipendentisti catalani, tra cui diversi membri del governo guidato da Puigdemont. Le accuse contenute nell’ultimo mandato di arresto sono quelle di sedizione e malversazione.

Dopo averlo trattenuto per la notte sotto la custodia delle autorità, venerdì mattina un giudice belga ha deciso di lasciare libero Puigdemont senza il pagamento di alcuna cauzione, in attesa che venga esaminata la richiesta spagnola di estradizione: la prima udienza si terrà il 29 ottobre. Puigdemont dovrà comunque comunicare alle autorità il suo domicilio, informarle delle sue attività, stare sempre a disposizione dei giudici e chiedere permesso nel caso volesse lasciare il paese.

Quello riattivato dal Tribunale Supremo è il secondo mandato di arresto e richiesta di estradizione presentato dalla Spagna in Belgio, e il terzo se si considera anche quello che causò l’arresto di Puigdemont in Germania: nel primo caso, le autorità belghe rifiutarono l’estradizione in Spagna per un vizio di forma nella richiesta; nel secondo, un giudice tedesco decise di non ammettere il reato di ribellione per la mancanza dell’elemento della violenza, e in seguito la Spagna ritirò la sua richiesta.