È caduto il governo in Romania

La prima ministra Viorica Dăncilă, del Partito socialdemocratico (PSD), Bucarest, 30 settembre 2019 (AP Photo/Vadim Ghirda)
La prima ministra Viorica Dăncilă, del Partito socialdemocratico (PSD), Bucarest, 30 settembre 2019 (AP Photo/Vadim Ghirda)

Il parlamento della Romania ha votato a favore di una mozione di sfiducia nei confronti del governo di centrosinistra della prima ministra Viorica Dăncilă, del Partito socialdemocratico (PSD). La mozione è stata approvata con 238 voti, cinque in più di quelli richiesti: ora il presidente Klaus Iohannis potrà provare a dare l’incarico a un nuovo primo ministro, ma con poche possibilità che si formi una maggioranza.

La sfiducia a Viorica Dăncilă è arrivata dopo una lunga crisi politica, iniziata questa estate quando l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali (Alde) aveva abbandonato la coalizione parlamentare che sosteneva il suo governo. L’Alde si era poi accordata con Pro-Romania, partito guidato dall’ex socialdemocratico ed ex primo ministro Victor Ponta, per sostenere un unico candidato alle presidenziali che si terranno in novembre e entrambi i partiti hanno votato la mozione di sfiducia, insieme al Partito Nazionale Liberale, la principale forza di opposizione. Sia l’Alde che Pro-Romania hanno comunque detto che non sosterranno un governo guidato dal Partito Nazionale Liberale, rendendo complicata la gestione della crisi. Una possibilità presentata da Pro-Romania è quella di un nuovo governo di alleanza con i socialdemocratici ma senza Dăncilă; un’altra è un governo di minoranza del Partito Nazionale Liberale. C’è infine anche la possibilità delle elezioni anticipate: ma in base alle leggi della Romania si potrebbero indire elezioni parlamentari solo dopo l’elezione del nuovo presidente e solo dopo che il parlamento avesse rifiutato due candidati primi ministri indicati dal presidente.

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