Due poliziotti sono stati uccisi in Questura a Trieste

Un uomo fermato insieme al fratello e sospettato di una rapina sarebbe riuscito a impossessarsi della pistola di un agente e avrebbe sparato

Strada chiusa davanti alla Questura di Trieste (ANSA / Andrea Pierini)
Strada chiusa davanti alla Questura di Trieste (ANSA / Andrea Pierini)

Venerdì pomeriggio, poco prima delle 17, due poliziotti sono stati uccisi in Questura a Trieste durante un controllo su un caso di rapina di uno scooter avvenuto in mattinata. I due agenti sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco sparati da uno dei due uomini – due fratelli – che erano stati arrestati e portati in Questura per accertamenti. Non è ancora chiaro con precisione cosa sia successo. Secondo la ricostruzione del Corriere, i due arrestati si trovavano nell’ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura, quando «uno dei due, dopo aver chiesto di andare in bagno, avrebbe aggredito un agente e, dopo una collutazione, sarebbe riuscito a impossessarsi della sua pistola. Sarebbe quindi proprio con quell’arma che avrebbe sparato, colpendo tre poliziotti».

A quel punto l’aggressore sarebbe stato immediatamente bloccato, mentre il fratello avrebbe provato a fuggire, ma sarebbe stato ferito dagli spari degli agenti, fermato e portato in ospedale.

I due poliziotti uccisi si chiamavano Pierluigi Rotta, 34enne di Napoli, e Matteo De Menego, 31enne di Velletri. Un terzo poliziotto è stato ferito lievemente a una mano. I due fratelli arrestati sono cittadini della Repubblica Dominicana: si chiamano Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, e Carlysle Stephan Meran, di 32 anni. I giornali scrivono che a sparare sarebbe stato il più giovane, e lo descrivono come «affetto da disagio psichico», senza però aggiungere altri dettagli.

Il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, ha dichiarato il lutto cittadino. In città dovrebbero arrivare anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Franco Gabrielli.

 

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