È stato assolto dopo 21 anni l’unico imputato per il crollo di via di Vigna Jacobini

(LUCIANO DEL CASTILLO/ANSA/DEF)
(LUCIANO DEL CASTILLO/ANSA/DEF)

Il terzo processo d’appello per il crollo di via di Vigna Jacobini si è concluso con l’assoluzione di Mario Capobianchi, l’unico imputato, «perché il fatto non sussiste».

Il 16 dicembre del 1998 l’edificio numero 65 di via di Vigna Jacobini nel quartiere Portuense di Roma crollò improvvisamente: morirono 27 delle 38 persone che abitavano nel palazzo.

Mario Capobianchi all’epoca aveva una tipografia nel piano seminterrato dell’edificio: venne indagato per via dei possibili effetti che i macchinari potevano aver prodotto sull’ambiente circostante (si ipotizzò che le macchine tipografiche avessero reso l’ambiente troppo caldo e asciutto, danneggiando il calcestruzzo con cui era costruito il palazzo, e accelerandone il deterioramento).