L’Agenzia Italiana del Farmaco ha ordinato di non utilizzare farmaci contenenti ranitidina, compreso il Buscopan Antiacido

Le persone che attualmente li stanno usando non devono sospendere il trattamento, ma consultare il proprio medico

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha ordinato di non utilizzare farmaci contenenti ranitidina, compreso uno molto diffuso come il Buscopan Antiacido. La decisione è stata presa ieri in via precauzionale dopo che nei giorni scorsi in alcuni lotti di medicinali a base di ranitidina prodotti in India dalla Saraca Laboratories LTD erano state trovate tracce di N-nitrosodimetilammina, una sostanza considerata «probabilmente cangerogena» per le persone dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base di studi condotti su animali.

Il Buscopan Antiacido, così come altri di questi farmaci, non è prodotto dalla Saraca, ma l’AIFA vuole effettuare comunque dei controlli su questo e altri medicinali. Fra i medicinali che non vanno utilizzati fino a nuova comunicazione ci sono, oltre al Buscopan Antiacido (da non confondere con altri tipi di Buscopan), Ranitidina, Ranidil, Raniben e Zantac. Se si sta già seguendo una terapia basata su questi farmaci, però, non bisogna interromperla improvvisamente: l’AIFA raccomanda di consultare il proprio medico «il prima possibile».

La ranitidina è «un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida». Tre giorni fa l’AIFA aveva ordinato il ritiro dalle farmacie di tutti i lotti di medicine contenenti ranitidina prodotte dalla Saraca. Provvedimenti analoghi a quelli dell’AIFA sono stati adottati o lo saranno negli altri paesi dell’Unione Europea e in paesi extraeuropei.