È morto Karl Münter, ex SS in attesa di processo per istigazione all’odio razziale

Le tombe delle persone morte nel massacro di Ascq del 1944 (Wikipedia)
Le tombe delle persone morte nel massacro di Ascq del 1944 (Wikipedia)

È morto in Germania Karl Münter, ex membro delle SS coinvolto nel massacro di Ascq, avvenuto nel nord della Francia nel 1944: aveva 96 anni ed era in attesa di processo per istigazione all’odio razziale. La sua morte è stata confermata domenica 22 settembre dalla procura di Hildesheim.

Alla fine del 2018, sul canale televisivo tedesco ARD, Münter aveva affermato che la cifra di sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti fosse «esagerata» e aveva detto di non essersi mai pentito per il suo ruolo nel massacro di Ascq, eccidio compiuto per rappresaglia dalle truppe naziste nella notte tra l’1 e il 2 aprile 1944. Münter aveva spiegato di non aver mai preso parte direttamente a quei fatti in cui vennero uccise 86 persone, ma di aver avuto solamente un ruolo nella sorveglianza dei detenuti: «Se arresto qualcuno ne sono responsabile. E se qualcuno prova a scappare ho il diritto di sparargli».

Münter era stato condannato nel 1949 da un tribunale francese per il massacro, ma non aveva mai scontato la pena e aveva continuato a lavorare in Germania in un ufficio postale. Nel marzo del 2018 un tribunale tedesco aveva avviato un nuovo processo nei suoi confronti, poi sospeso perché l’uomo era già stato condannato e non poteva essere processato una seconda volta. Nel 2018, secondo la tv tedesca ARD, Münter avrebbe partecipato a un raduno del partito neonazista NPD in quanto «testimone di un’epoca».