86 tigri sequestrate tre anni fa nel controverso Tempio delle Tigri in Thailandia sono morte

Una tigre in gabbia su un camioncino, dopo essere stata presa dal suo recinto nel Tempio delle Tigri, giugno 2016 (CHRISTOPHE ARCHAMBAULT/AFP/Getty Images)
Una tigre in gabbia su un camioncino, dopo essere stata presa dal suo recinto nel Tempio delle Tigri, giugno 2016 (CHRISTOPHE ARCHAMBAULT/AFP/Getty Images)

86 tigri sequestrate tre anni fa per salvarle dal controverso Tempio delle Tigri nella provincia di Kanchanaburi, in Thailandia, sono morte nel periodo che hanno passato sotto la custodia del governo. Le tigri erano state prelevate dalle autorità per la tutela della fauna selvatica thailandese: i monaci del tempio erano accusati da tempo di allevarle per guadagnare dei soldi, di nascondere gli animali morti, di maltrattamenti e di alimentare il mercato degli animali selvatici. Le tigri che sono morte avevano problemi respiratori dovuti a una paralisi alla laringe, e altre malattie causate dalle condizioni malsane in cui avevano vissuto nel tempio. Delle 147 che erano state prelevate ne sono sopravvissute 61.

Nel 2016, durante un’ispezione, erano stati trovati nel congelatore del tempio i cadaveri di 60 cuccioli di tigre. Tre monaci erano stati arrestati e nei giorni successivi le autorità thailandesi avevano avviato le operazioni di rimozione delle tigri da quello che di fatto era uno zoo illegale. Le operazioni erano state molto caotiche per la protesta dei monaci e dei loro sostenitori. Alla fine, gli animali erano stati sedati e portati in due strutture gestite dal governo. Diversi attivisti per il benessere degli animali avevano però criticato anche le nuove condizioni di vita delle tigri dicendo che le loro gabbie erano troppo piccole e vicine (cosa che avrebbe facilitato la diffusione di malattie), che molte tigri avevano avuto dei problemi di adattamento e che un cambiamento nella dieta aveva portato alcune di loro a smettere di mangiare. Il governo ha invece negato ogni responsabilità nei decessi dicendo che le tigri, al momento del trasferimento, erano già malate.