Il ministro dell’Ambiente giapponese ha detto che sarà necessario riversare nell’oceano l’acqua contaminata di Fukushima

Una vista aerea dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi nel 2016
(Kyodo)
Una vista aerea dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi nel 2016 (Kyodo)

Il ministro dell’Ambiente del Giappone ha detto che sarà necessario riversare nell’Oceano Pacifico grandi quantità di acqua contaminata che si è accumulata nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, in Giappone, che nel 2011 era stata colpita da un terremoto e da uno tsunami che provocarono la fusione dei noccioli di tre dei quattro reattori. La Tepco, l’azienda energetica che gestisce l’impianto, ha accumulato più di un milione di tonnellate di acqua contaminata: al momento è conservata in più di mille cisterne ma si calcola che dall’estate del 2022 non ci sarà più spazio. Tepco ha cercato di rimuovere gli elementi radioattivi dall’acqua ma non esiste ancora una tecnologia per rimuoverli tutti; sostiene che l’unico modo per risolvere il problema sia riversare l’acqua in mare e dopo averla diluita.

Il governo prenderà una decisione finale dopo aver ricevuto un rapporto da un gruppo di esperti; altre opzioni prevedono di vaporizzare l’acqua contaminata o sotterrarla per un lungo periodo. Secondo uno studio recente di Hiroshi Miyano, a capo del comitato che studia lo smantellamento di Fukushima, ci vorranno 17 anni per scaricare l’acqua accumulata finora, perché è stata diluita per ridurre la concentrazione di sostanze radioattive.

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