Da quasi un mese l’Italia nega il decollo a due aerei leggeri delle ong usati per soccorrere i migranti

L'aereo Colibrì di Pilotes Volontaires (dal sito di Pilotes Volontaires)
L'aereo Colibrì di Pilotes Volontaires (dal sito di Pilotes Volontaires)

Da quasi un mese, scrive Repubblica, l’Italia nega l’autorizzazione al decollo a Moonbird e Colibrì, due aerei leggeri delle ong che sorvolano il Mediterraneo per avvistare i gommoni dei migranti. L’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha detto in un comunicato che «le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali», e ha aggiunto: «Colibrì non è un aeromobile certificato secondo standard di sicurezza noti ed è in possesso di un permesso di volo speciale che non gode di un riconoscimento per condurre operazioni su alto mare». La decisione dell’Enac sta condizionando profondamente le attività dei due aerei, che ora sono costretti a partire da aeroporti più lontani: secondo un’inchiesta del Giornale, dal primo gennaio agli inizi di giugno Colibrì e Moonbird avevano accumulato 78 missioni, 54 delle quali partite dallo scalo di Lampedusa.

L’attività di sorveglianza degli aerei come Moobird (della ong svizzera Humanitarian Pilote Initiative, in collaborazione con la ong tedesca Sea Watch) e di Colibrì (dei francesi di Pilotes Volontaires) è di enorme importanza per i soccorsi di migranti nel Mediterraneo. Per questa ragione alcune ong, tra cui Sea Watch, hanno accusato l’Enac, e indirettamente il governo italiano, di usare ragioni burocratiche per raggiungere un obiettivo politico, cioè quello di ostacolare e fermare gli sbarchi di migranti.