L’autopsia sul corpo dell’imprenditore Jeffrey Epstein non ha individuato una causa della morte certa, scrive il Washington Post

(Florida Department of Law Enforcement via Getty Images)
(Florida Department of Law Enforcement via Getty Images)

Il Washington Post ha pubblicato alcuni dettagli emersi dall’autopsia realizzata sul corpo di Jeffrey Epstein, il milionario americano arrestato a luglio con l’accusa di sfruttamento sessuale e morto alcuni giorni fa in carcere. Fra i dettagli più rilevanti, sembra che il medico che ha condotto l’autopsia non abbia indicato una precisa causa della morte: le ferite sul collo di Epstein sarebbero infatti compatibili sia con una morte per impiccagione – quindi un suicidio, come riporta la versione ufficiale – sia per strangolamento.

Epstein aveva 66 anni ed era un noto milionario con amicizie altolocate, accusato di aver organizzato per anni un elaborato sistema per ottenere prestazioni sessuali da ragazze, anche minorenni e persino di 14 anni, durante alcune sedute di massaggi nelle sue case in Florida e New York. Sulla sua morte sono emerse sin da subito varie teorie del complotto, soprattutto per via delle sue varie amicizie nel mondo della politica.

Secondo fonti del New York Times, il giorno della sua morte nessuno aveva controllato la cella di Epstein per diverse ore sebbene fossero stati pianificati dei controlli ogni mezz’ora. Sempre secondo il New York Times le due guardie di turno quella notte si sarebbero addormentate e avrebbero poi falsificato i registri ufficiali per nascondere il loro errore.