Emiliano Sala era stato esposto ad altissimi livelli di monossido di carbonio prima di morire

(LOIC VENANCE/AFP/Getty Images)
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Emiliano Sala, il calciatore argentino morto in un incidente aereo il 21 gennaio mentre sorvolava il canale della Manica tra la Francia e il Regno Unito, era stato esposto ad altissimi livelli di monossido di carbonio prima di morire. Lo ha stabilito un test tossicologico condotto sul corpo di Sala, che al momento della morte stava viaggiando su un piccolo aereo Piper in compagnia del solo pilota. Secondo le analisi sul corpo di Sala (quello del pilota non è mai stato recuperato) i livelli di carbossiemoglobina nel suo sangue prima dell’incidente erano tali da poter causare svenimenti e infarti. La carbossiemoglobina è il composto che si forma nei globuli rossi quando si entra a contatto con il monossido di carbonio, che viene prodotto per esempio dai motori a scoppio (e che è solitamente espulso con gli altri scarti prodotti dalla combustione). Le cause dell’incidente che portò l’aereo di Sala a precipitare in mare non sono ancora state stabilite.