Un vaccino contro la clamidia ha superato i primi test sulle persone

Batteri di Chlamydia trachomatis in un'immagine al microscopio del 1975 (Dr. E. Arum, Dr. N. Jacobs/CDC via AP, File)
Batteri di Chlamydia trachomatis in un'immagine al microscopio del 1975 (Dr. E. Arum, Dr. N. Jacobs/CDC via AP, File)

Un vaccino contro la clamidia, una comune malattia sessualmente trasmissibile, ha passato i primi test di sicurezza sulle persone, spiega un articolo pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Lancet. È il primo vaccino contro il batterio della clamidia (Chlamydia trachomatis) ad arrivare ai test umani. Ora bisognerà sottoporlo a nuove fasi di test per capire quali siano le dosi più indicate. È un vaccino importante non solo perché la clamidia è molto diffusa, ma anche perché nei casi più gravi può avere delle conseguenze sulla fertilità. Oggi si può curare con gli antibiotici.

Ci vorranno anni perché i test sui vaccini possano essere conclusi e nel frattempo il modo migliore per evitare la clamidia, che si trasmette attraverso lo sperma e i fluidi vaginali, è fare sesso usando un preservativo. In Italia le infezioni da clamidia, spesso asintomatiche, sono raddoppiate dal 2010 al 2016 secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. È diffusa in particolare nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Tra i sintomi ci sono dolori mentre si urina o al retto, macchie rosse e prurito sui genitali, per le donne rapporti sessuali dolorosi e per gli uomini dolori ai testicoli.