Una delle due persone incaricate di sorvegliare Jeffrey Epstein non era una vera guardia carceraria, dice il New York Times

(New York State Sex Offender Registry via AP, File)
(New York State Sex Offender Registry via AP, File)

Sono emersi alcuni nuovi dettagli sulla morte in carcere di Jeffrey Epstein, il multimilionario americano arrestato a luglio con l’accusa di sfruttamento sessuale. Secondo varie persone legate al sistema carcerario e alla polizia che hanno parlato con il New York Times in condizioni di anonimato, una delle due persone incaricate di sorvegliare Jeffrey Epstein non era una vera guardia carceraria: nel Metropolitan Correctional Center, la prigione di Manhattan dove Epstein era detenuto e dove è morto nella notte tra il 9 e il 10 agosto, c’è un problema di carenza di personale e capita che il lavoro delle guardie sia svolto anche da infermieri, insegnanti e altri dipendenti formati per altre funzioni. Secondo le fonti del New York Times inoltre, al momento del ritrovamento del corpo, nessuno aveva controllato la cella di Epstein da diverse ore sebbene avrebbe dovuto essere osservato ogni mezz’ora perché tre settimane fa aveva provato a uccidersi.

Non è comunque ancora chiaro cosa sia andato storto. Lunedì il procuratore generale degli Stati Uniti William P. Barr ha detto che nella gestione della carcerazione di Epstein ci sono state delle irregolarità che saranno indagate.