A Palma di Maiorca si è tenuta una corrida per la prima volta da quando il governo regionale delle Baleari le aveva vietate nel 2017

L'arena per le corride di Palma di Maiorca, il 31 luglio 2019 (Clara Margais/picture-alliance/dpa/AP Images)
L'arena per le corride di Palma di Maiorca, il 31 luglio 2019 (Clara Margais/picture-alliance/dpa/AP Images)

Domenica a Palma di Maiorca, capoluogo della comunità autonoma delle isole Baleari, si è tenuta una corrida per la prima volta da quando il governo regionale aveva cercato di vietarla nel 2017. Circa 400 attivisti animalisti hanno protestato fuori dall’arena contro la manifestazione. Il tentativo di abolizione del governo della comunità autonoma, che aveva proposto al suo posto una forma di lotta con i tori in cui gli animali non venivano feriti, era stato bloccato nel 2018 dalla più alta corte del paese secondo cui l’autorità regionale aveva superato le proprie competenze, vietando quella che è considerata una parte del patrimonio culturale spagnolo. Tuttavia la corrida è vietata in altre parti della Spagna: nelle isole Canarie fin dagli anni Novanta e in Catalogna dal 2010. Inoltre negli ultimi anni il numero di corride è molto diminuito: nel 2007 erano state 3.651, nel 2o18 solo 1.521.

Durante la corrida i sostenitori della manifestazione hanno cantato, oltre all’inno nazionale, “Cara al Sol”, un canto fascista. Tra loro c’era anche Jorge Campos, il leader del partito di estrema destra spagnolo Vox, che ha detto di voler assistere alla corrida per manifestare il suo sostegno a questo genere di spettacolo.