Vin Diesel non vuole farsi picchiare

E nemmeno Dwayne Johnson e Jason Statham, protagonisti con lui dei vari "Fast & Furious": il Wall Street Journal ha raccontato capricci e retroscena dalle riprese dei film

Frazer Harrison/Getty Images
Frazer Harrison/Getty Images

La storia del cinema è piena di storie di attori viziati e di attori che non andavano per niente d’accordo tra loro. Erich Schwartzel ha raccontato sul Wall Street Journal una storia di attori che sembrano avere entrambi i problemi, perché – secondo quanto riferito da fonti e persone informate – sono piuttosto vanitosi e per questo in competizione. Gli attori di cui parla l’articolo sono Vin Diesel, Dwayne Johnson e Jason Statham, i tre principali protagonisti della saga cinematografica di enorme successo Fast & Furious di cui tra pochi giorni uscirà in Italia lo spinoff Hobbs & Shaw, dal cognome dei personaggi di Johnson e Statham. Non ci sarà Diesel, che però dovrebbe tornare nei prossimi film della serie.

Il primo Fast & Furious, un film dal basso budget e dalle aspettative non immense, uscì nel 2001 e parlava di gare illegali in auto. Dominic Toretto, cioè Vin Diesel, era il protagonista. Negli anni la saga è cresciuta, diventando una delle principali fonti di guadagno della Universal Pictures, e alle gare d’auto si sono aggiunti complotti internazionali, combattimenti sempre più imponenti e, per Diesel, coprotagonisti sempre più invadenti. Ed è da qui che sarebbero nate le reciproche gelosie fra i tre.

Nel cinema ci sono tante storie di attori che insistono per avere un primo piano in più o una frase a effetto nel momento giusto. Il Wall Street Journal spiega che i tre muscolosi attori della serie Fast & Furious sembrano in realtà interessati solo a due cose: che si vedano i loro muscoli, bene e tanto, e che i loro personaggi non perdano mai un combattimento. L’articolo – che inizia con la frase «Vin Diesel non voleva sembrare uno smidollato» – spiega che sul set del settimo film della serie Diesel «iniziò ad avere la sensazione che il suo avversario, Statham, stesse portando a segno più colpi di lui», e quindi decise di istituire un valore numerico ai colpi di ogni scena – pugni, calci, eccetera – così da poter stimare se uno dei due stesse prendendo il sopravvento nelle scene di combattimento.

Il piano di Diesel si rivelò però troppo complicato: non tutti i colpi dati sul set finiscono nel film e, soprattutto, molti dei colpi che nel film sembrano darsi Diesel, Johnson e Statham in realtà se li danno i loro stuntman, e di quelli si fa più fatica a tenere il conto. Il Wall Street Journal spiega che il fatto stesso che Diesel ci avesse provato mostra però che sul set c’era una «corsa agli armamenti del machismo».


Insomma, non dev’essere stato facile lavorare sul set dei Fast & Furious. Michael Fottrell, uno dei produttori della saga, ha raccontato al Wall Street Journal che «da sempre, le scene di combattimento sono coreografate per evitare che qualcuno tra i protagonisti ci faccia la figura del perdente». Il giornalista gli ha chiesto se quindi «entra in gioco anche la vanità»; lui ha risposto «no comment», ma subito dopo ci ha ripensato e ha detto: «Certo che sì». Secondo altri produttori e membri della troupe contattati dal Wall Street Journal, poi, il contratto di Statham ha delle clausole che limitano i modi e l’intensità con cui il suo personaggio può essere picchiato; la sorella e produttrice di Diesel vigila su quanti pugni riceva il personaggio del fratello; e Johnson «arruola produttori, montatori e coreografi di combattimenti per aiutarlo a fare la miglior figura possibile».


Se Diesel spinge Johnson contro un muro, sfondandolo, è probabile che arriverà dopo una scena in cui Johnson spingerà Diesel contro un muro, sfondandolo; come infatti succede in una scena del quinto film della serie, uscita nel 2011. Qualcuno ha raccontato che nel 2017 Johnson fece i capricci sul set di Fast & Furious 8 perché il suo personaggio doveva stare sdraiato a terra, sotto il piede di Diesel, e lui voleva invece che fosse perlomeno seduto. Ci sono poi storie di attori, in particolare Statham, che vanno dai montatori per assicurarsi che scelgano scene in cui i loro muscoli vengono fuori al meglio. Ma in una serie che va avanti da otto film ogni tanto qualcuno deve vincere, almeno per un po’, almeno in apparenza. Quando succede, capita che il personaggio che perde si metta a negoziare una sorta di sconfitta dignitosa, in cui per esempio non scappa ma decide di abbandonare il combattimento pur di salvare qualcuno.

Detto tutto questo, va aggiunto che queste dinamiche non sono così inconsuete: ci sono un sacco di storie di attori che insistono per avere il loro nome scritto prima o più grande, o per far sì che il loro personaggio non faccia niente di disdicevole e, anzi, venga fuori nel miglior modo possibile. L’equilibrio tra personaggi in una saga – il fatto cioè che nessuno debba perdere – è anche dettato dalle esigenze di prolungare il più possibile la storia, e non solo dai capricci di alcuni attori. In ogni scena di lotta ogni personaggio «deve avere il suo momento», ha detto un portavoce della Universal: «Ogni personaggio è l’eroe preferito di qualche spettatore, e non ce ne dimentichiamo mai».

Certo è che nel caso di Fast & Furious le cose sembrano essere ben oltre la media. Forse anche perché la storia delle gelosie tra attori di Fast & Furious ne contiene un’altra, vecchia di un paio di anni, che riguarda Diesel e Johnson. Nel 2016 i due si beccarono a vicenda in interviste e post sui social palesando che non si stavano per niente simpatici, come molti ritennero di aver intuito da soli notando quanto torvi si guardassero – anche oltre quanto richiedesse l’interpretazione – nelle scene girate insieme. Diesel disse: «Non è sempre facile essere un maschio alfa, e noi siamo due maschi alfa».

Nello scrivere l’articolo, il Wall Street Journal ha provato a mettersi in contatto con Diesel, Statham e Johnson: tutti e tre si sono rifiutati di rispondere.