Il sito Gawker non riaprirà a settembre, come invece era stato annunciato

Il sito Gawker.com non riaprirà a settembre, come invece era stato inizialmente annunciato. Il sito era stato chiuso nel 2016 dopo essere stato comprato da Univision, in seguito alla dichiarazione di bancarotta da parte del gruppo che lo possedeva, Gawker Media. Nel 2018, Bryan Goldberg, fondatore e CEO di Bustle Digital Group, che possiede tra le varie cose il magazine online Bustle, comprò Gawker per 1,5 milioni di dollari, con l’intenzione di riaprire il sito il prossimo settembre. Secondo il New York Postperò, martedì Goldberg avrebbe licenziato tutti i dipendenti del sito e posticipato la data del rilancio. «Confermiamo che rimanderemo il rilancio di Gawker», ha detto un portavoce di Bustle Digital Group. «Per ora vogliamo concentrare tutte le nostre risorse e i nostri sforzi sulle nostre più recenti acquisizioni, che comprendono i siti Mic, The Outline, Nylon e Inverse». I licenziamenti comprendono tutte le persone assunte per il rilancio di Gawker negli ultimi mesi, compreso il direttore Dan Peres. A gennaio due giornalisti si erano licenziati dopo che la nuova direttrice editoriale Carson Griffith aveva espresso commenti offensivi e razzisti sul posto di lavoro.

Il sito Gawker è stato fondato nel 2002 e divenne famoso per i suoi articoli originali e in certi casi eccessivi. L’idea alla base era di dare ai giovani lettori cose che non avrebbero trovato altrove, perché altrove la gente evitava di pubblicarli ritenendoli eccessivi, scabrosi e inappropriati. Negli anni è stato molto letto, ma anche discusso e criticato. La decisione di dichiarare bancarotta fu dovuta soprattutto alla condanna a pagare un risarcimento di circa 125 milioni di euro all’ex wrestler Hulk Hogan: il processo era iniziato dopo che il sito aveva ottenuto e pubblicato parti di un video in cui lo si vedeva avere un rapporto sessuale con la moglie di un suo amico.

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