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  • Martedì 30 luglio 2019

I due fuggitivi canadesi non sono ancora stati trovati

Uno dei casi di cronaca più seguiti della storia canadese recente non si è concluso: ora si pensa che siano nei boschi inospitali di un'area molto isolata

Due poliziotti perquisiscono una casa nei boschi intorno a Gillam, Manitoba. (Royal Canadian Mounted Police via AP)
Due poliziotti perquisiscono una casa nei boschi intorno a Gillam, Manitoba. (Royal Canadian Mounted Police via AP)

In Canada le ricerche che proseguono da oltre una settimana per trovare i due giovani accusati di tre omicidi sembravano essere arrivate a un punto di svolta, ma una grossa operazione della polizia nei boschi di una remota area dello stato di Manitoba non ha avuto successo. La polizia aveva ricevuto una segnalazione «credibile» circa l’avvistamento di Kam McLeod, 19 anni, e Bryer Schmegelsky, 18 anni, ricercati per l’omicidio di una coppia di turisti stranieri e di un botanico avvenuti oltre due settimane fa: da allora hanno attraversato mezzo paese, venendo avvistati diverse volte ma senza che la polizia riuscisse mai a individuarli.

Si pensa che McLeod e Schmegelsky siano attualmente nei boschi intorno alla comunità di Gillam, una remota località nello stato di Manitoba, oltre tremila chilometri a est della zona in cui sono avvenuti gli omicidi. I due ci sono arrivati dopo alcuni giorni di viaggio a bordo di un Toyota Rav 4 rubato, utilizzato dopo aver bruciato il furgone su cui si spostavano inizialmente. Nel tragitto, al confine tra l’Alberta e lo Saskatchewan, sono stati aiutati da un residente del posto che li ha riconosciuti soltanto in seguito, segnalandoli alla polizia che è riuscita a tracciarne gli spostamenti dopo giorni di difficoltà. Il suv su cui viaggiavano è poi stato ritrovato bruciato a Gillam, finché domenica i due sono stati avvistati mentre cercavano cibo in una discarica di York Landing, un’area raggiungibile soltanto d’estate e soltanto con un traghetto.

Gli aerei dell’aviazione canadese, equipaggiati con videocamere a infrarossi, hanno condotto un’approfondita perlustrazione dell’area, aiutati da squadre di poliziotti a terra, cani e droni. La ricerca però non ha prodotto risultati: si pensa che McLeod e Schmegelsky siano armati e pericolosi, e disperati dopo una fuga che dura da due settimane. Secondo la polizia si stanno rifugiando nei boschi, in una delle aree abitate più remote del Canada: un ottimo posto dove nascondersi, ma uno in cui è difficile sopravvivere. L’area è piena di acquitrini, fiumi difficili da attraversare e insetti molto aggressivi: un posto inospitale e in cui è facile perdersi se non si è molto esperti.

Il caso è diventato uno dei più seguiti della storia recente della cronaca canadese, e ha attirato le attenzioni dei media di tutto il mondo quando, la settimana scorsa, la polizia aveva annunciato che l’omicidio di una coppia di turisti, quello di un botanico di Vancouver e la scomparsa di due giovani erano probabilmente collegati. Lucas Fowler, australiano di 23 anni, e Chynna Deese, statunitense di 24, erano stati trovati morti lo scorso 15 luglio sul bordo di una strada del parco Liard Hot Springs, nella Columbia Britannica. I due avevano avuto un guasto al furgone su cui stavano viaggiando, ma avevano declinato l’aiuto di diversi automobilisti. La teoria della polizia è che siano stati uccisi da McLeod e Schmegelsky, anche se non si sa perché. Quattro giorni dopo, su un’altra strada non molto lontana, era stato trovato morto Leonard Dyck, botanico di 64 anni.

I due giovani sono amici di lunga data, si erano diplomati da poco e dopo aver lavorato per alcune settimane in un supermercato erano partiti dall’isola di Vancouver, dove vivevano, per andare a cercare lavoro nello Yukon, una regione del nord del Canada. Poco dopo esserci arrivati, però, se ne erano andati: da lì in poi, non è chiaro cosa sia successo. Si sa che Schmegelsky era un giovane problematico che collezionava cimeli nazisti, e che si faceva fotografare con fucili finti e abbigliamento militare. Suo padre ha detto che «è in una missione suicida». Si sa invece poco o niente di McLeod, e la polizia per ora non ha nemmeno detto come sono avvenuti i tre omicidi.

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