10 serie TV da guardare su Amazon

Tra quelle degli ultimi mesi, che non durano troppe stagioni e di cui in molti casi non si è parlato molto

Dal 2016 è attivo anche in Italia Amazon Prime, il programma di Amazon per ricevere consegne in un giorno, che costa 36 euro l’anno. Chi si abbona a Prime ottiene anche l’accesso ad Amazon Prime Video, un servizio di streaming di film, programmi e serie tv. Dell’offerta di serie tv di Prime Video parlammo già nel 2017, ma nel frattempo sono arrivate nuove serie e nuove stagioni. Il servizio comprende anche diverse serie storiche e ben note: Seinfeld, 30 Rock, How I Met Your Mother, The Office e Mr. Robot, per esempio. Qui avanti parliamo però di quelle nuove e alla loro prima stagione o di quelle comunque recenti, con una nuova stagione uscita negli ultimi mesi. Magari c’è quella che guarderete nel prossimo weekend di pioggia.

Fleabag (due stagioni, la seconda appena arrivata)

«È una serie tv diversa da ogni altra cosa che potreste trovare in tv», ha scritto Vulture. Parla di una donna britannica depressa, apatica, cinica ed egoista, che fa tante cose che qualcuno non si aspetterebbe in una serie tv, per esempio masturbarsi guardando discorsi di Obama. La serie alterna scene particolarmente divertenti ad altre decisamente tragiche, e la protagonista ha molti rapporti disfunzionali che, tra le altre cose, cerca di risolvere con del sesso occasionale. È l’adattamento di un apprezzatissimo monologo teatrale. La protagonista, ideatrice e sceneggiatrice è Phoebe Waller-Bridge; nel cast c’è anche Olivia Colman, che qualche mese fa aveva vinto l’Oscar per La favorita. Non vi diciamo niente di più, che ancora potreste non aver visto la prima, ma nella seconda stagione si parla anche di religione.

Hanna (1 stagione)

È disponibile da fine marzo e parla di una ragazza – Hanna, interpretata da Esme Creed-Miles – che è cresciuta insieme al padre nelle foreste dell’est Europa. Il padre è un mercenario a cui danno la caccia: padre e figlia sono costretti a separarsi e Hanna resta sola; per cercare di ritrovare il padre mette in atto tutte le tecniche di sopravvivenza e combattimento che lui le ha insegnato. Se vi sembra una storia già sentita, bravi: la serie è basata su un film del 2011 in cui Hanna era Saoirse Ronan. La serie è stata rinnovata per una seconda stagione.

Sneaky Pete (tre stagioni)

Parla di un uomo, interpretato da Giovanni Ribisi, che si impossessa dell’identità del suo ex compagno di carcere. Il protagonista si chiama Marius Josipovic e di lui Amazon scrive: «È un ciarlatano. Un impostore. E Marius prova così un grande conflitto interiore. È ormai un abile truffatore che, da una parte, è attirato dall’idea di condurre una vita normale, dall’altro ne è spaventato». Uno dei creatori è Bryan Cranston, che ci recita anche.

Future Man (2 stagione)

Josh Hutcherson, Peeta di Hunger Games, qui è un ragazzo ossessionato dai videogiochi che viene arruolato per una strana missione in cui gli viene chiesto di viaggiare nel tempo per salvare il mondo. Viene arruolato perché è bravissimo a giocare  a The Biotic Wars, un videogioco distopico in cui il suo personaggio si chiama appunto Future Man.

Electric Dreams (1 stagione)

È una serie tv britannica e antologica (in cui ogni episodio racconta una storia diversa, un po’ come succede con Black Mirror). Ognuno dei suoi 10 episodi è tratto da un racconto di Philip K. Dick, che, come ha scritto il Guardian, forse è l’unico scrittore che se la gioca con Jane Austen e Stephen King in quanto a storie poi diventate film o tv. Il filo comune è spiegato così da Amazon: «Da 5 a 5000 anni nel futuro, ciascuna storia di questa serie antologica indaga su cosa significhi essere umani in dei mondi ambiziosi e allo stesso tempo verosimili e fantastici».

Forever (1 stagione)

Parla di una routinaria coppia sposata composta da June e Oscar e della loro vita piuttosto banale e monotona. Poi Juno convince Oscar a lasciare la California e andare a fare una vacanza sugli sci, e da lì la loro vita cambia molto. Ma è comunque una commedia. June è Maya Rudolph e Oscar è Fred Armisen.

The Widow (1 stagione)

Kate Beckinsale interpreta una donna il cui marito è morto da un paio di anni in un incidente aereo nella Repubblica Democratica del Congo. O meglio, lei crede che sia così, finché a un certo punto non vede sullo sfondo di un servizio del telegiornale dal Congo un uomo che è certa essere suo marito. Va quindi in Congo per provare a capirci qualcosa. Se vi state chiedendo a quale genere appartenga la serie, si può definire thriller.

Homecoming (1 stagione)

È una serie con Julia Roberts e tratta da un omonimo podcast. Amazon la presenta così: «Heidi (Julia Roberts) lavora da Homecoming, una struttura che aiuta i soldati a reintegrarsi nella vita civile. Anni dopo e cambiata ormai vita, il Dipartimento della Difesa le chiede perché abbia lasciato l’Homecoming. Heidi capisce che esiste un’altra versione della storia». Se volete qualcosa in più: se ne parla come di un thriller che ricorda quelli di Hitchcock e come di uno dei migliori ruoli drammatici di Julia Roberts, che si porta sulle spalle gran parte della storia. Il regista è Sam Esmail, ideatore e regista di alcuni episodi di Mr. Robot. Ci sarà una seconda stagione.

The Romanoffs (1 stagione)

Racconta episodi tra loro scollegati, uniti dal fatto che i protagonisti sono persone che, in giro per il mondo, dicono di essere discendenti della famiglia reale russa dei Romanov. Ogni episodio fa stare per 90 minuti circa in compagnia di nuovi personaggi, che spesso non conducono vite particolarmente eccitanti. È stata creata, scritta, diretta e prodotta da Matthew Weiner, l’ideatore di Mad Men.

Good Omens (1 stagione)

È una miniserie tratta da un libro di Terry Pratchett e Neil Gaiman (uscito in Italia con il titolo Buona apocalisse a tutti!) e potrebbe piacervi se vi è piaciuta American Gods, anche se sarà più leggera. Parla dell’amicizia tra un angelo e un demone che si conoscono da migliaia di anni e provano insieme a evitare l’Apocalisse. I due protagonisti sono interpretati da Michael Sheen e David Tennant.

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