Il cardinale Bagnasco dice che il sovranismo è una «patologia»

Così come il populismo e tutti gli altri -ismi, ha raccontato ad Avvenire

Il cardinale Angelo Bagnasco nella chiesa di Santa Maria dei Servi, Genova (ANSA/ LUCA ZENNARO)
Il cardinale Angelo Bagnasco nella chiesa di Santa Maria dei Servi, Genova (ANSA/ LUCA ZENNARO)

Avvenire ha pubblicato sabato una lunga intervista sulle elezioni europee al cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, ex capo dei vescovi italiani e oggi presidente dell’associazione che riunisce i vescovi europei. Bagnasco ha parlato della sua visione dell’Europa, di quello che si auspica possa risultare dalle elezioni europee di domenica e ha commentato la diffusione degli -ismi, in particolar modo dei sovranismi e populismi. Riguardo a quest’ultimo tema, Bagnasco ha detto:

«Per quanto riguarda sovranismi e populismi, come tutti gli ‘ismi’, sono delle patologie. Quindi devono essere assolutamente curate. Stroncare è un metodo, che lascia solo dei ‘morti’ e dei risentimenti. Curare è tutta un’altra. E vuol dire per prima cosa non snobbare nessuno – ciò che a mio avviso è stato fatto anche in Italia, con atteggiamento miope, anziché cercare di capire con serietà e con impegno il perché di certi fenomeni. In secondo luogo ricercare gli elementi di verità, di positività di problematica avvertita e cercare di fare delle sintesi alte. Mi aspetto che il nuovo Parlamento faccia proprio questo, ragionando con calma sui diversi problemi e convogliando tutto con il dialogo verso il bene comune»

Tra le altre cose, Bagnasco ha detto che «la disgregazione dell’Unione Europea sarebbe un disastro per l’Occidente in particolare e per il mondo in generale». Allo stesso tempo, ha aggiunto che ci sono degli organismi istituzionali europei da ripensare, di modo che possano esprimere «maggiormente la volontà popolare dei cittadini»: «ad esempio: il Parlamento non può essere – diciamo così – inferiore alla Commissione che non è eletta».

Durante la sua carriera da capo dei vescovi italiani, Bagnasco si è fatto spesso notare per i suoi interventi nella vita politica italiana: ad esempio contro il matrimonio omosessuale, l’interruzione di gravidanza e l’eutanasia.