È iniziata la sospensione delle procedure per tenere in vita Vincent Lambert, l’uomo francese tetraplegico il cui caso è diventato molto noto

Rachel Lambert, moglie di Vincent Lambert, alla Corte europea di Strasburgo, 5 giugno 2015 (AP Photo/Christian Lutz)
Rachel Lambert, moglie di Vincent Lambert, alla Corte europea di Strasburgo, 5 giugno 2015 (AP Photo/Christian Lutz)

Oggi, è iniziata la sospensione delle procedure per tenere artificialmente in vita Vincent Lambert, un paziente francese tetraplegico il cui caso è diventato molto noto negli ultimi anni. Vincent Lambert ha oggi 42 anni e faceva l’infermiere. A seguito di un incidente d’auto avvenuto nel settembre del 2008 è rimasto tetraplegico e si trova, da allora, in uno stato vegetativo giudicato irreversibile da diverse perizie mediche. Da anni il suo caso è al centro del dibattito pubblico e di un complesso caso giudiziario, anche perché si tratta di una vicenda che vede coinvolti, su fronti opposti, la moglie dell’uomo e i genitori, vicini a un movimento cattolico integralista.

Le molte cause legali che hanno visto contrapposti la moglie di Lambert ai genitori sono dovute al fatto, tra le altre cose, che in Francia l’eutanasia è illegale, ma dal 2005 esiste la possibilità di attuare quella che viene definita un’eutanasia passiva, in cui i medici possono scegliere di fermare le cure a un paziente. Il 24 giugno 2014 il Consiglio di Stato francese si era pronunciato a favore dell’interruzione dei trattamenti medici che tenevano in vita Lambert, accogliendo quindi le richieste di sua moglie. Subito dopo la sentenza, i genitori di Lambert avevano deciso di appellarsi alla Corte europea dei diritti umani, sostenendo che l’eutanasia di Lambert violasse l’Articolo 2 della Convenzione europea dei diritti umani, quello relativo al “diritto alla vita di ogni persona”. Ma la Corte europea aveva dato ragione alla moglie di Lambert. Erano seguiti altri ricorsi e nuove sentenze. Il 20 aprile del 2018 una nuova perizia aveva concluso che Lambert si trovava in uno “stato vegetativo cronico irreversibile”. Il Consigli0 di Stato aveva giudicato conforme alla legge la conseguente decisione di interrompere i trattamenti, e la procedura è iniziata oggi. I genitori dell’uomo, domenica 19 maggio, hanno comunque annunciato la decisione di depositare altri tre ricorsi.