L’ex presidente sudanese Omar al Bashir è stato incriminato per l’uccisione di manifestanti durante le ultime proteste antigovernative
Il procuratore generale del Sudan ha incriminato l’ex presidente sudanese Omar al Bashir per l’uccisione di diversi manifestanti durante le proteste che hanno portato alla fine del suo regime, l’11 aprile scorso. Bashir era al potere dal 1989. Dopo la sua deposizione, guidata dall’esercito, Bashir era stato portato nel carcere di massima sicurezza di Kobar, nella capitale Khartoum.
Dopo il colpo di stato, in Sudan il potere era passato al Consiglio militare di transizione, organo composto da militari che però aveva promesso di lasciare spazio ai civili entro un limitato periodo di tempo. Oggi sono ripresi i negoziati tra i militari e i manifestanti per il passaggio del potere, dopo un periodo di stallo.