Le vendite delle “case a 1 euro” funzionano

È il caso del comune di Sambuca, in Sicilia, dove 16 case abbandonate sono state vendute all'asta: chi se l'è aggiudicate sarà solo obbligato a ristrutturarle e poi potrà tenersele

Un panorama del comune di Sambuca (ANSA)
Un panorama del comune di Sambuca (ANSA)

Da alcuni anni ciclicamente si parla in Italia di piccoli comuni che mettono in vendita case abbandonate con base d’asta di 1 euro, con l’obbligo per i nuovi proprietari di restaurarle. È una pratica diffusa soprattutto al Sud dove, a causa degli spostamenti della popolazione verso centri urbani più grandi, molte piccole città sono diventate deserte o quasi. L’iniziativa ha l’obiettivo di incentivare l’arrivo di nuovi proprietari, specialmente stranieri, e ripopolare e rivalutare queste città.

Il primo a proporre un progetto del genere in Italia fu il critico d’arte Vittorio Sgarbi nel 2010, quando era sindaco del comune di Salemi, in Sicilia. La sua amministrazione rilevò alcuni immobili abbandonati e danneggiati dal terremoto del Belice del 1968 e li mise in vendita a un euro per chiunque li volesse ristrutturare. Nonostante fossero arrivate circa 10mila manifestazioni di interesse, però, il progetto fallì, a causa del sequestro delle abitazioni ordinato dai magistrati per il pericolo di crolli.

L’iniziativa è stata imitata da molte altre amministrazioni, e in alcuni casi sta funzionando. L’esempio più recente è quello del comune di Sambuca, sempre in Sicilia, che lo scorso anno ha messo in vendita 16 case abbandonate del centro storico al prezzo di partenza di 1 euro, con l’obbligo per i nuovi proprietari di impegnarsi a ristrutturarle entro tre anni spendendo almeno 15mila euro, e depositando 5mila euro di cauzione che verranno restituiti una volta completata la ristrutturazione. L’iniziativa di Sambuca ha avuto un successo inaspettato, soprattutto grazie al racconto che ne ha fatto un servizio dell’emittente televisiva CNN: il vicesindaco Giuseppe Cacioppo ha detto di aver ricevuto almeno 100mila email di potenziali compratori da tutto il mondo che volevano avere maggiori informazioni sull’acquisto delle case.

L’asta si è conclusa il 1 aprile, e l’8 maggio sono state aperte le 49 buste con le offerte, provenienti da Stati Uniti, Cina, Russia, Argentina, Francia, Regno Unito e vari paesi arabi: alla fine le case sono state vendute a prezzi che vanno da un minimo di 1.000 a un massimo di 21mila euro. Insieme alle 16 case del comune, ne sono state vendute con la stessa modalità anche altre 50 appartenenti a privati. Una delle case vendute dal comune è stata acquistata dal network televisivo statunitense Discovery Channel per utilizzarla in un programma in cui l’attrice Lorraine Bracco avrà il compito di ristrutturarla.

Sambuca non è l’unica città in cui il progetto di vendere le case a 1 euro sta funzionando: il sito Casea1euro.it elenca una quindicina di comuni che hanno introdotto iniziative simili. I regolamenti variano da comune a comune: ci sono quelli che le vendono effettivamente a 1 euro e quelli come Sambuca che organizzano un’asta. Tutti hanno in comune l’obbligo per i nuovi proprietari, che siano privati cittadini, enti o associazioni, di ristrutturare l’immobile entro un dato arco di tempo. Le spese necessarie per la ristrutturazione variano a seconda del regolamento comunale, ma è una piccola cifra paragonata a quella che si dovrebbe pagare per acquistare la casa a prezzo di mercato.

Tra i comuni che hanno messo in vendita case a 1 euro ci sono quello di Mussomeli, in Sicilia, che dal 2017 ha venduto più di 100 immobilisecondo quanto riferito dall’assessore ai Lavori Pubblici a Business Insider, e quello di Ollolai, in Sardegna, che nel 2018 ha venduto al prezzo simbolico di 1 euro 12 case con l’obbligo per i nuovi proprietari di ristrutturarle. Il progetto ha attirato l’attenzione di un canale televisivo olandese, RTL Nederland, che ne ha tratto un reality show in cui ha seguito le vicende di dieci coppie che avevano acquistato alcuni immobili e sono andate a vivere nel paesino.