Oggi si vota a Panama

I favoriti, nel paese noto per il canale e per i "Panama Papers", sono Laurentio Cortizo, di centrosinistra, e Romulo Roux, di centrodestra

(AP Photo/Arnulfo Franco)
(AP Photo/Arnulfo Franco)

Oggi a Panama – la piccola repubblica centramericana di cui si è parlato soprattutto per i “Panama Papers” – si vota per eleggere il nuovo presidente. Gli aventi diritto al voto sono 2,7 milioni di panamensi e oltre che per il nuovo presidente si vota per eleggere i 71 membri dell’Assemblea nazionale.

I principali candidati sono Laurentio “Nito” Cortizo e Romulo Roux. Cortizo ha 66 anni, è stato ministro dell’Agricoltura ed è sostenuto dal Partido Revolucionario Democrático, di centrosinistra: si propone come il candidato che fermerà la corruzione del paese; Roux ha 54 anni e guida Cambio Democrático, il principale partito di centrodestra, al governo tra il 2009 e il 2014. Roux non ha parlato molto di lotta alla corruzione, ma ha promesso la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro. Oltre a loro ci sono altri cinque candidati, ma ci si attende che a vincere sia Roux o, più probabilmente, Cortizo. L’attuale presidente Juan Carlos Varela non è tra i candidati.

La repubblica di Panama è uno stato piccolo (grande più o meno quanto l’Austria) ma è importante per la sua posizione geografica (e per il suo canale) e perché è tra i cosiddetti “paradisi fiscali”. Nei primi anni del Novecento faceva ancora parte della Colombia, con la quale confina a est; negli anni Ottanta fu guidato dal dittatore Manuel Noriega, prima sostenuto e poi combattuto dagli Stati Uniti, che per destituirlo invasero il paese. Da allora c’è stata una regolare alternanza di potere: a ogni elezione viene scelto un presidente diverso e nessun partito è riuscito a rimanere al governo per due mandati consecutivi. Varela, il presidente uscente, era sostenuto dal Partito Panameñista, di orientamento conservatore.