Si è ucciso in carcere un uomo arrestato in Turchia con l’accusa di essere una spia degli Emirati Arabi Uniti

Fermo-immagine di un video diffuso dall'agenzia di stampa statale turca: i due uomini nell'immagine sono quelli accusati di essere spie degli Emirati Arabi Uniti, a Istanbul (TRT World via AP)
Fermo-immagine di un video diffuso dall'agenzia di stampa statale turca: i due uomini nell'immagine sono quelli accusati di essere spie degli Emirati Arabi Uniti, a Istanbul (TRT World via AP)

Uno dei due uomini arrestati questo mese in Turchia con l’accusa di spionaggio per conto degli Emirati Arabi Uniti si è ucciso nel carcere di Silivri, in provincia di Istanbul: lo ha confermato l’agenzia di stampa nazionale turca Anadolu, in seguito a un articolo del sito di notizie Haberturk. La notizia dell’arresto dei due uomini era stata diffusa il 19 aprile da Reuters che citava un funzionario turco rimasto anonimo: uno dei due sarebbe arrivato in Turchia lo scorso ottobre, alcuni giorni dopo l’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, il secondo successivamente. Entrambi avrebbero confessato di lavorare per gli Emirati Arabi Uniti e di essere in Turchia per monitorare dissidenti arabi. C’è un’indagine per capire se il loro arrivo in Turchia fosse legato all’assassinio di Khashoggi, che secondo la CIA e buona parte della comunità internazionale fu ordinato dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

La giornalista di Al Jazeera Sinem Koseoglu ha detto che ora le autorità turche indagheranno su come abbia fatto a suicidarsi l’uomo in carcere, di nazionalità palestinese, dato che si trovava in regime di isolamento.