Entro il 28 giugno sarà scarcerato Jean-Claude Romand, che nel 1993 uccise sua moglie, i suoi figli e i suoi genitori e fu protagonista di un romanzo di Emmanuel Carrère

Jean-Claude Romand in tribunale a Bourg-en-Bresse il 25 giugno 1996 (PHILIPPE DESMAZES / AFP)
Jean-Claude Romand in tribunale a Bourg-en-Bresse il 25 giugno 1996 (PHILIPPE DESMAZES / AFP)

La corte d’appello di Bourges, in Francia, ha deciso di concedere la libertà condizionale a Jean-Claude Romand, l’uomo che nel 1993 uccise sua moglie, i suoi figli e i suoi genitori dopo aver loro mentito per anni a proposito del suo lavoro, e la cui storia venne resa famosa tra le altre cose da un romanzo dello scrittore francese Emmanuel Carrère. Sarà scarcerato entro il 28 giugno. Romand, che oggi ha 65 anni, era stato condannato all’ergastolo nel 1996; nel 2015 aveva ottenuto il diritto di fare richiesta per essere liberato con la condizionale, secondo le leggi francesi. Per due anni dopo la scarcerazione dovrà portare un braccialetto elettronico e non potrà contattare le persone legate alle sue vittime, né risiedere nelle regioni francesi dell’Ile-de-France, della Borgogna-Franca Contea e dell’Alvernia-Rodano-Alpi, dove queste persone vivono.

Della storia di Romand si parlò tantissimo all’epoca degli omicidi non solo per la loro efferatezza, ma anche per il movente. Da anni Romand si fingeva, davanti a famiglia e amici, un medico ricercatore dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità e quando non riuscì più a sostenere la menzogna – perlopiù a causa di numerosi problemi economici – uccise le persone con cui aveva i legami più stretti. Negli anni la vicenda ha ispirato film e libri: il più famoso è L’avversario di Emmanuel Carrère, che con Romand intrattenne un lungo rapporto epistolare.

Nei suoi 26 anni di carcere Romand ha sempre avuto una buona condotta. Negli ultimi anni, nel carcere di Saint-Maur, nella regione Centro-Valle della Loira, ha lavorato come restauratore degli archivi sonori dell’Institut national de l’audiovisuel (INA), l’ente statale francese che archivia tutte le trasmissioni radiofoniche e audiovisive del paese.