Un esponente del Partito delle Libertà austriaco ha scritto una poesia in cui paragona i migranti ai ratti

(via Twitter)
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Un esponente del Partito delle Libertà austriaco (FPÖ), che fa parte della coalizione di governo in Austria, ha scritto una poesia sui migranti intitolata Il ratto di città, in cui paragona gli immigrati che vivono in Austria ai roditori e intima loro di integrarsi o andarsene. La poesia, scritta da Christian Schilcher, vice sindaco di Braunau sull’Inn, luogo di nascita di Adolf Hitler, è stata molto criticata: tra le altre cose il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha chiesto al FPÖ di prenderne le distanze, definendola «disgustosa, inumana e profondamente razzista». Pamela Rendi-Wagner, capo del Partito socialdemocratico di centrosinistra (SPÖ), ha detto che tali paragoni ricordano «la propaganda nazista».

In un primo momento Schilcher, che aveva pubblicato la poesia sull’edizione pasquale di un giornale affiliato al FPÖ, aveva cercato di giustificarsi dicendo che la sua poesia non intendeva «insultare o ferire nessuno» e si era scusato per il paragone marcato tra ratti e umani. In seguito alle critiche, martedì, Schilcher si è dimesso dal suo incarico di vice sindaco.