La Guardia di Finanza ha sequestrato 12,3 milioni di euro in un’indagine sulle tangenti incassate dall’ex presidente del Veneto Giancarlo Galan

L'arrivo alla bocca di porto di Malamocco, a Venezia, di alcune paratoie del MOSE (ANSA / US consorziovenezianuova.com)
L'arrivo alla bocca di porto di Malamocco, a Venezia, di alcune paratoie del MOSE (ANSA / US consorziovenezianuova.com)

La Guardia di Finanza di Venezia ha sequestrato 12,3 milioni di euro su conti correnti svizzeri nel corso di un’indagine per riciclaggio internazionale ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria: riguarda il reinvestimento all’estero di alcune somme di denaro, tra cui le presunte tangenti che aveva incassato l’ex ministro ed ex presidente del Veneto Giancarlo Galan, condannato in primo grado nel 2017. Gli indagati sono sei, tra cui due commercialisti di Padova.

Galan era stato condannato con l’accusa di aver ricevuto tra il 2005 e il 2011 grandi somme di denaro per il rilascio di permessi relativi al MOSE, l’ambizioso e costoso progetto per mettere in sicurezza la laguna di Venezia dall’acqua alta. Secondo le indagini attualmente in corso, tra il 2008 e il 2015 i due commercialisti padovani avevano assistito Galan per far gestire a dei prestanome una società veneziana a lui riconducibile. I commercialisti inoltre avrebbero aiutato altri imprenditori veneti a eludere il fisco attraverso l’apertura di conti correnti esteri, intestati a società di Panama e delle Bahamas e gestiti da fiduciari.