È morto Rafi Eitan, la spia israeliana che catturò Adolf Eichmann: aveva 92 anni

Rafi Eitan nel 2011
(AP Photo/Sebastian Scheiner)
Rafi Eitan nel 2011 (AP Photo/Sebastian Scheiner)

Rafi Eitan, la spia israeliana che guidò la cattura del dirigente nazista Adolf Eichmann, è morto ieri a Tel Aviv: aveva 92 anni. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo ha definito «uno degli eroi dei servizi segreti dello Stato di Israele».

In Israele Eitan era una figura leggendaria: come racconta il New York Times,  «in tantissime operazioni di spionaggio e innumerevoli intrighi internazionali c’era il suo zampino», che si trattasse della sicurezza di Israele, di antiterrorismo, o di semplice ritorsione, come nell’uccisione dei palestinesi responsabili del massacro di Monaco, nel 1972.

L’operazione per cui Eitan è più famoso rimane il rapimento di Eichmann, il funzionario delle SS che portò avanti la “soluzione finale”, lo sterminio programmatico degli ebrei dal gennaio del 1942 in poi. Eichmann era riuscito a scappare e viveva sotto falso nome in Argentina; nel 1960 suo figlio ne rivelò la vera identità alla ragazza che frequentava; lei lo raccontò al padre, un ebreo sopravvissuto all’Olocausto che avvertì subito il Mossad, i servizi segreti israeliani. Eitan coordinò il rapimento, avvenuto per strada, e il trasferimento di Eichman in Israele.

Cosa fu il processo Eichmann