Più di 150 persone sono morte a causa di un ciclone in Zimbabwe e in Mozambico

I danni del ciclone Idai a Beira, in Mozambico (Caroline Haga/International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (IFRC) via AP)
I danni del ciclone Idai a Beira, in Mozambico (Caroline Haga/International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (IFRC) via AP)

Il ciclone Idai ha causato la morte di oltre 150 persone in Zimbabwe e Mozambico. Nella notte di giovedì 14 marzo il ciclone si è abbattuto sul Mozambico, dove sono morte almeno 62 persone nel centro del paese, per poi spostarsi in Zimbabwe dove, secondo le autorità, da venerdì sono morte almeno 89 persone nell’area orientale del paese. Tra le aree più colpite c’è la regione di Chimanimani, in Zimbabwe, dove case e ponti sono stati spazzati via dalle correnti d’acqua. L’area non è ancora raggiungibile e gli elicotteri militari non riescono a volare per via dei forti venti che ancora si registrano. Secondo le autorità dello Zimbabwe, al momento ci sono tra i 150 e 200 dispersi; le Nazioni Unite hanno detto che il ciclone ha danneggiato almeno 10mila persone nel paese.