Le serie tv che stanno per tornare

"SKAM Italia", "The OA", "American Gods" e "Killing Eve", ma soprattutto "Game of Thrones" e "Stranger Things"

Ogni anno, più o meno in questo periodo, le giornate si allungano, le sciarpe si tolgono e qui al Post ci ricordiamo che è il momento dell’anno in cui stanno per ricominciare alcune importanti serie tv. Decidiamo dunque di segnalarlo a chi magari ancora non se ne è ricordato, o a chi vuole organizzarsi per tempo. Qui avanti trovate quindi quelli che pensiamo essere graditi ritorni della primavera-estate 2019 della serialità televisiva. Le prime serie di cui parliamo sono già disponibili in Italia; quella che uscirà tra più tempo è Stranger Things, per la quale toccherà aspettare fino a luglio. In mezzo, il 14 aprile, arriverà invece il primo degli ultimi sei episodi di Game of Thrones.

SKAM Italia 
11 marzo, terza stagione, TIMVISION

A sei mesi dalla seconda, ecco che già c’è la terza. Se avete più di vent’anni e se non cercate di tenervi aggiornati su cosa guarda chi ha meno di vent’anni, probabilmente non sapete cos’è. È una serie che parla di alcuni liceali di Roma ed è il remake di un’omonima serie norvegese di un certo successo. È interessante perché oltre a poter essere seguita episodio dopo episodio, settimana dopo settimana, si può seguire anche in modo più interattivo, sui social network. Al centro della nuova stagione ci sarà «la difficile ed emozionante relazione tra Eleonora ed Edoardo» ma, spiega TIMVISION, «nel corso delle puntate si sfioreranno anche argomenti come i disturbi alimentari, il sexting e la violenza giovanile». È una serie per ragazzi, ma come nelle altre stagioni ci saranno infatti temi più seri, utili per provare a capire qualcosina su “i giovani d’oggi”: se non come sono, almeno cosa gli piace.

American Gods
11 marzo, seconda stagione, Amazon Prime Video

Nel 2017 fu una delle serie più attese dell’anno, perché tratta dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman, uscito nel 2001 e diventato un piccolo cult. Libro e serie parlano di una lotta tra antiche divinità e nuove divinità, ambientata nel nostro secolo negli Stati Uniti. La prima stagione era molto ambiziosa per come sceglieva di raccontare e mostrare certe cose – con scene molto esplicite e ricercate, e con tempi a volte molto dilatati – e in genere i critici ne parlarono bene. La seconda stagione è arrivata più in sordina, dopo qualche problema di produzione. Ma difficilmente chi ha iniziato (e finito) la prima stagione non vorrà dare una possibilità alla seconda.

The Good Fight
14 marzo, terza stagione, CBS (le prime due sono su TIMVISION, dove è probabile arriverà anche la terza)

È lo spinoff di The Good Wife, considerata una delle migliori serie giudiziarie di sempre. Le protagoniste sono Christine Baranski, che già c’era in The Good Wife, e Rose Leslie, che la maggior parte degli spettatori conosce come “Ygritte” di Game of Thrones. Se per caso iniziate ora a guardare la serie, dalla prima stagione, sappiate che alcune scene del primo episodio furono rigirate in seguito all’inatteso esito delle presidenziali americane del 2016.

Billions
17 marzo, quarta stagione, Showtime

I protagonisti sono un ricchissimo manager di un opaco fondo di investimento e un procuratore distrettuale che si interessa a quell’opaco fondo di investimento. Il manager è Damien Lewis di Homeland, il procuratore è Paul Giamatti. È recitata molto bene, e anche se racconta cose complicate di finanza non è mai noiosa. Per prepararsi al ruolo prima delle riprese Lewis lesse il libro autobiografico scritto dal manager David Einhorn e intitolato Fooling Some of the People All of the Time (“Ingannare qualcuno per tutto il tempo”). Ha a che fare con quel famoso detto: «Puoi ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo».

The OA
22 marzo, seconda parte, Netflix

La prima parte uscì a sorpresa a fine 2016, senza che nessuno se la aspettasse, e fu spiazzante e divisiva: spiazzante perché gli argomenti e i modi in cui erano presentati erano poco mainstream e molto indie; divisiva perché qualcuno la elogiò come originalissima, profonda e innovativa e qualcun altro la bocciò perché snob, cervellotica e confusa. Todd VanDerWerff di Vox scrisse: «A volte sembra che i co-creatori Brit Marling [che è anche protagonista] e Zal Batmanglij abbiano parlato della trama di Lost con un viaggiatore nel tempo, in un parco a tema sul “mondo che finisce dopo l’anno 2000”, solo che Marling e Batmanglij erano strafatti e il giorno dopo si sono ricordati di scrivere solo parte della conversazioni». A giudicare dal trailer, la seconda stagione sembra aver premuto sull’acceleratore di tutte le cose per cui si fece notare (nel bene e nel male) nella prima stagione.

Gomorra
29 marzo, quarta stagione, Sky Atlantic

Oltre a SKAM Italia, l’unica serie italiana della lista, che per qualità e interesse genera è paragonabile alle migliori serie americane. È arrivata alla quarta stagione, che sarà ambientata anche lontano dall’Italia, e in cui non ci sarà più uno dei protagonisti delle passate stagioni. La quarta stagione parlerà di «una guerra che nessuno sembra volere», dopo che la terza era finita così.

Veep
31 marzo, settima stagione, HBO

È una serie tv comica, fatta da episodi di circa mezz’ora, che va in onda dal 2012 e negli anni ha vinto diversi premi. Parla dell’ufficio della vicepresidente degli Stati Uniti (poi, nelle varie stagioni, succedono molte cose ovviamente). È una serie leggera e piacevole, e per guardarla non bisogna essere grandi esperti di politica americana. Aneddoto buffo: nella quarta stagione della serie viene usato uno slogan da campagna elettorale che vuole essere una parodia di come la politica non voglia mai scontentare nessuno: “Continuity with Change” (“Continuità nel cambiamento”). Quello slogan qualche tempo dopo lo usò sul serio anche Malcolm Turnbull, uno dei tanti primi ministri australiani degli ultimi anni.

Killing Eve
7 aprile, seconda stagione, AMC (TIMVISION in Italia)

È una serie scritta da Phoebe Waller-Bridge, ideatrice e interprete di Fleabag, ed è tratta da alcuni racconti di Luke Jennings. Parla di due donne, Eve e Villanelle. Eve è una donna molto sveglia, annoiata dal suo lavoro di scrivania per l’MI5, i servizi segreti britannici. Sogna di fare la spia e avere un lavoro ben più vivace di quello che ha. Villanelle è una freddissima e talentuosissima killer. A un certo punto Eve si mette a indagare su Villanelle e ognuna delle due diventa l’ossessione dell’altra. Eve è interpretata da Sandra Oh, che è stata anche Cristina Yang di Grey’s Anatomy e per Killing Eve ha vinto un Golden Globe. Villanelle è interpretata dall’attrice inglese Jodie Comer.

Game of Thrones
14 aprile, ottava stagione, HBO (Sky Atlantic in Italia)

L’ottava e ultima stagione della serie, cominciata nel 2011 e diventata la più costosa e seguita di sempre. Probabilmente non c’è mai stata un’ultima stagione televisiva tanto attesa quanto questa di cui, qualche giorno fa, è uscito il primo vero trailer: pieno di riferimenti, ammiccamenti e possibili anticipazioni. Il primo dei sei episodi che compongono l’ultima stagione andrà in onda il 14 aprile. Nei giorni prima dell’uscita, non mancheremo di farvi trovare qui sul Post utili ripassi delle tante cose successe nelle precedenti sette stagioni.

Fleabag
17 maggio, seconda stagione, Amazon Prime Video

Un’altra serie di Phoebe Waller-Bridge, che in questo caso è anche attrice protagonista. Parla di una donna britannica depressa, apatica, cinica ed egoista, che fa tante cose che qualcuno non si aspetterebbe in una serie tv, per esempio masturbarsi guardando discorsi di Barack Obama. Nonostante gli aggettivi che abbiamo usato per descrivere la protagonista, oltre a pensare nella serie si ride anche. È tratta da un monologo teatrale ed è consigliata a chi apprezzò Girls.

The Handmaid’s Tale
5 giugno, terza stagione, Hulu (in Italia arriverà su TIMVISION)

È ambientata in un futuro distopico, nel quale gli Stati Uniti sono diventati una teocrazia totalitaria che asservisce le donne ai voleri degli uomini. La protagonista è Elizabeth Moss, diventata famosa per aver interpretato Zoey Bartlet in The West Wing e poi Peggy Olson in Mad Men. La prima stagione fu attesissima e apprezzatissima, perché riuscì a prendere un bel libro del 1985 e farlo diventare un’ottima serie, uscita tra l’altro in un momento in cui sembrava avere molto da dire anche sul presente. La seconda stagione, che va oltre il libro con una nuova storia, piacque meno. Ma comunque non così poco da non convincere chi di dovere a fare una terza stagione.

Stranger Things
4 luglio, terza stagione, Netflix

Netflix non dice quante persone guardano le sue serie, quindi non abbiamo un dato certo su quanto seguita sia questa serie. Ma guardando quanto Netflix ha investito nella promozione della seconda stagione, quanto se ne parla e quanto certe cose di questa serie sono un po’ parte dell’immaginario di tanti, è certamente una delle serie più importanti degli ultimi anni. Della terza stagione, che arriverà a più di 500 giorni dalla seconda, si conoscono per ora solo i titoli. Ma c’è tempo.