Il New York Times scrive che il sistema di sorveglianza delle comunicazioni telefoniche della NSA potrebbe essere interrotto

La sede della NSA a Fort Meade, nel Maryland (NSA via Getty Images)
La sede della NSA a Fort Meade, nel Maryland (NSA via Getty Images)

Il New York Times scrive che negli Stati Uniti il programma con cui la National Security Agency (NSA) sorvegliava le conversazioni telefoniche non viene utilizzato da mesi e potrebbe essere interrotto a fine anno. Il programma era stato istituito con il “Patriot Act” dopo gli attentati dell’11 settembre su proposta di George W. Bush e permetteva alla NSA, l’agenzia governativa statunitense che si occupa della sicurezza nazionale, di intercettare i “metadati” delle conversazioni telefoniche, cioè i numeri di telefono, la durata e altre informazioni, ma non il loro contenuto.

L’esistenza del programma fu rivelata nel 2013 dall’ex analista della NSA Edward Snowden, suscitando molte critiche e preoccupazioni per la violazione della privacy. Due anni più tardi il “Patriot Act” fu sostituito dal “Freedom Act” che prevede che l’archiviazione dei tabulati telefonici venga svolta dalle aziende di telecomunicazioni e che la consultazione da parte del governo sia vincolata all’autorizzazione di un giudice.

Il New York Times cita le dichiarazioni fatte da Luke Murry, membro dello staff del deputato repubblicano Kevin McCarthy, leader della minoranza Repubblicana alla Camera, che durante un episodio del podcast del sito Lawfare ha detto che il programma non viene usato da almeno sei mesi, e che non è chiaro se l’amministrazione di Donald Trump chiederà al Congresso di rinnovarlo, quando scadrà a dicembre del 2019.

Secondo Murry la NSA ha gradualmente abbandonato il programma dopo che erano state riscontrate alcune “irregolarità tecniche” che avevano contaminato il database dell’agenzia con dati che non aveva autorità per raccogliere. Un portavoce di McCarthy ha detto che Murry ha parlato solo a titolo personale, mentre un portavoce della NSA ha detto al New York Times che l’agenzia sta valutando ogni aspetto del “Freedom Act” e che prossimamente l’amministrazione Trump deciderà se chiederne o no la proroga al Congresso.