Ieri la Corte d’Appello di Milano ha deciso che i criteri di assegnazione del “bonus bebè” in Lombardia sono troppo rigidi per gli stranieri

(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
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Ieri la Corte d’Appello di Milano ha deciso che i criteri di assegnazione del “bonus bebè” in Lombardia sono troppo rigidi nei confronti degli stranieri. Ancora oggi, le regole prevedono che per ottenere il bonus – che è di 800 euro per il secondo figlio e 1000 per il terzo – il requisito minimo è di cinque anni di residenza in Lombardia per entrambi i genitori. L’ASGI, una nota associazione che si occupa dei diritti dei migranti che aveva presentato l’appello, sosteneva che i parametri fossero i più severi fra quelli emessi da una regione italiana, e che fossero stati studiati per escludere buona parte degli stranieri residenti in Lombardia. La Corte ha sostanzialmente dato ragione all’ASGI, e ha ordinato alla Regione – guidata da diversi anni dalla Lega – di riaprire i bandi per poter ottenere il sussidio (potranno richiederlo anche i cittadini italiani che abitano in Lombardia da meno di cinque anni).