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Giovedì il Senato degli Stati Uniti voterà due proposte di Democratici e Repubblicani per porre fine allo “shutdown”

Giovedì il Senato statunitense voterà due misure alternative per mettere fine allo “shutdown”, cioè la parziale chiusura delle attività del governo e dei servizi pubblici iniziata lo scorso 21 dicembre: è il più lungo della storia degli Stati Uniti e ha lasciato 800 mila dipendenti federali senza il primo stipendio dell’anno. Il compromesso è stato annunciato martedì dal leader della maggioranza al Senato, il Repubblicano Mitch McConnell e da quello della minoranza, il Democratico Chuck Schumer.

La prima proposta è sostenuta dai Repubblicani e andrà incontro alla richiesta del presidente Donald Trump di stanziare 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del muro al confine con il Messico in cambio di protezione temporanea per i giovani immigrati irregolari. La seconda è sostenuta dai Democratici e prevede di sbloccare i finanziamenti alle agenzie federali fino all’8 febbraio, senza prevedere fondi per il muro. Considerato il sostegno dei Repubblicani alle richieste di Trump e l’impegno dei Democratici a rifiutare qualsiasi misura che porti alla costruzione del muro è difficile che una delle due proposte superi la soglia degli almeno 60 voti per essere approvata (i Democratici avrebbero per esempio bisogno del voto di 13 Repubblicani).

Un'impiegata della Food and Drug Administration e una della Social Security Administration protestano contro la chiusura parziale del governo americano, lo "shutdown", il 10 gennaio 2019, a Detroit (AP Photo/Paul Sancya)