Le restrizioni per le persone transgender nell’esercito degli Stati Uniti entreranno in vigore

(Friso Gentsch/picture-alliance/dpa/AP Images)
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La Corte Suprema, il più importante organo giuridico degli Stati Uniti, ha votato per far entrare in vigore le restrizioni sulla presenza di persone transgender nell’esercito del paese volute dal presidente Donald Trump nel luglio del 2017. Queste restrizioni prevedono che le persone transgender che aspettano di sottoporsi a cure per la transizione da un genere all’altro o che vi si sono già sottoposte non possano far parte delle forze armate; prevedono eccezioni per centinaia di militari transgender che già lavorano avendo dichiarato il genere a cui sentono di appartenere e per chi sarà disposto a lavorare nell’esercito «nel proprio sesso biologico». Grazie alla decisione della Corte Suprema le restrizioni diventeranno effettive anche per quei casi per cui sono state intentate delle cause in tribunali di grado inferiore. La Corte però non ha approvato le restrizioni, ma ha semplicemente deciso che debbano entrare in vigore nonostante siano state contestate in vari tribunali.

Le persone transgender potevano fare parte delle forze armate statunitensi – dichiarandosi tali – dal 2016, grazie a un provvedimento voluto dall’ex presidente Barack Obama che prevedeva che l’esercito pagasse le spese mediche dei propri dipendenti che volevano sottoporsi alla transizione. Dei nove giudici della Corte Suprema, quattro, quelli di orientamento politico progressista, hanno votato contro le restrizioni.