L’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) della Colombia ha rivendicato l’attentato della scorsa settimana a Bogotà

 Il luogo dell'esplosione a Bogotà. (AP Photo)
Il luogo dell'esplosione a Bogotà. (AP Photo)

I ribelli marxisti dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) della Colombia hanno detto di essere responsabili dell’attentato compiuto la scorsa settimana a Bogotà, in cui erano state uccise 20 persone e altre 68 erano state ferite.

«L’operazione compiuta contro queste strutture e queste truppe è lecita nel quadro del diritto alla guerra, non c’è stata nessuna vittima non combattente», ha detto la direzione nazionale dell’ELN in una nota pubblicata sul suo sito internet. I guerriglieri sostengono che l’attacco sia stata una risposta alle attività militari svolte dal governo del presidente Iván Duque Márquez durante il cessate il fuoco unilaterale che l’ELN aveva dichiarato da Natale fino alla fine dell’anno. Duque avrebbe infatti ordinato di compiere attacchi militari contro l’ELN su tutto il territorio nazionale. I guerriglieri hanno proposto un cessate il fuoco bilaterale «per creare un clima favorevole agli sforzi di pace».