Jayden Hayward, estremo neozelandese della Benetton Treviso (Henry Browne/Getty Images)
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Nel rugby italiano comanda ancora Treviso

Ieri la Benetton ha battuto per la seconda volta le Zebre di Parma nel derby del campionato Pro14 ed è in piena corsa per una storica qualificazione

Jayden Hayward, estremo neozelandese della Benetton Treviso (Henry Browne/Getty Images)

Con la vittoria per 28-10 contro le Zebre di sabato pomeriggio, la Benetton Treviso si è aggiudicata il derby d’Italia del campionato sovranazionale di rugby Guinness Pro14, affermandosi ancora come la squadra italiana più forte e competitiva. Benetton e Zebre — i due maggiori club italiani, i cui giocatori compongono insieme la Nazionale maschile — hanno giocato una partita di andata e una di ritorno a cinque giorni di distanza. Il 23 dicembre, allo stadio Lanfranchi di Parma, la Benetton è riuscita a vincere 10-8 in una partita tiratissima e rimasta in bilico fino al termine. Sabato pomeriggio, invece, allo stadio Monigo di Treviso — da poco dotato di una nuova copertura per una delle sue tribune — i trevigiani hanno vinto di nuovo una partita poco spettacolare ma terminata con uno scarto molto più ampio.

La Benetton ha vinto l’ultimo incontro grazie a tre calci di punizione segnati da Tommaso Allan e tre mete (due delle quali trasformate) realizzate da Luca Bigi, Federico Ruzza e dal giovane Michele Lamaro. L’unica meta delle Zebre è stata invece segnata e trasformata da Carlo Canna nei minuti di recupero, a partita ormai chiusa. Per la Benetton allenata dal neozelandese Kieran Crowley l’ultima annata è stata molto positiva e in linea con le aspettative generate dagli investimenti fatti dalla società della famiglia Benetton negli ultimi due anni. La vittoria contro le Zebre in casa è stata la terza consecutiva in Pro14: ora la squadra ne ha sei complessive e a metà stagione si trova terza in classifica, vicina alla qualificazione ai playoff che finora non ha mai raggiunto. Per le Zebre è stata invece la terza sconfitta consecutiva e in classifica rimane ultima.

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La differenza tra le due squadre italiane sta nella solidità del gruppo e nella profondità della rosa. La Benetton, grazie agli innesti di qualità di cui si è dotata negli ultimi anni, soprattutto quelli provenienti dall’emisfero australe, riesce a rimanere in partita anche contro avversari sulla carta superiori e a rimediare discretamente ad assenze e infortuni, cosa che invece le Zebre non riescono ancora a fare. Senza Marcello Violi, Matteo Minozzi e il sudafricano Johan Meyer — tre dei suoi migliori giocatori — la qualità della squadra cala notevolmente, e di conseguenza anche il livello delle prestazioni.

Nonostante l’annata estremamente positiva di Treviso, il cui stato di salute si dovrebbe riflettere anche sulla Nazionale, l’Italia di Conor O’Shea — presente in tribuna per il derby italiano — si avvicina al torneo Sei Nazioni non nelle migliori condizioni. Due dei suoi giovani più affidabili, Matteo Minozzi e Jake Polledri, sono già certi di saltare tutte le partite. Il capitano Sergio Parisse, che a 35 anni è vicino al ritiro, ha saltato tutti i test match di novembre e la sua forma fisica ne risentirà. Il mediano di mischia Marcello Violi ritornerà ad allenarsi soltanto a febbraio per un infortunio alla spalla, così come l’ala Mattia Bellini, che nell’ultimo anno è stato uno dei migliori in Nazionale. Il Sei Nazioni inizierà il primo febbraio. L’Italia esordirà il giorno dopo a Edimburgo contro la Scozia, che rimane ancora superiore. Quest’anno lo Stadio Olimpico di Roma ospiterà tre partite: contro il Galles, l’Irlanda e l’ultima contro la Francia.