In Belgio è caduto il governo

Il primo ministro si è dimesso dopo aver perso il sostegno del partito N-VA, di destra e contro l'immigrazione

Charles Michel
(EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images)
Charles Michel (EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images)

Il primo ministro belga Charles Michel si è dimesso dopo aver perso, sabato scorso, il sostegno della Nuova alleanza fiamminga (N-VA), partito fiammingo indipendentista di destra, e dopo che martedì il partito Socialista e i Verdi, all’opposizione, avevano rifiutato la sua proposta di sostenere il nuovo governo di minoranza fino alle prossime elezioni, fissate per il prossimo 26 maggio. Michel ha quindi dato le sue dimissioni al re, che gli ha chiesto di restare in carica con poteri ridotti per permettere ai leader dei partiti di incontrarsi nei prossimi giorni e formare una nuova alleanza. Secondo gli esperti la cosa più probabile è che si tengano nuove elezioni a gennaio 2019. Michel, che ha 42 anni, era diventato primo ministro nell’ottobre del 2014 e guidava una coalizione di centrodestra composta da quattro partiti.

Il governo è caduto sull’immigrazione, visto che il partito N-VA ha ritirato il suo sostegno dopo che Michel aveva firmato il trattato di Marrakech – cioè il cosiddetto “Global Compact” – un importante documento ONU sull’immigrazione che stabilisce 23 obiettivi su come migliorare e gestire l’immigrazione legale, ma che secondo alcuni favorirebbe l’arrivo in Europa di nuovi migranti. Negli ultimi tempi N-VA si è trasformato da un partito sostanzialmente separatista a un grande partito di destra con una politica dura contro l’immigrazione, che è riuscito a far pesare più volte nelle scelte del governo.