La spia russa Maria Butina si è dichiarata colpevole di aver cospirato contro gli Stati Uniti per conto della Russia

Maria Butina durante un comizio a Mosca per promuovere il libero possesso di armi, nel 2013 (AP Photo)
Maria Butina durante un comizio a Mosca per promuovere il libero possesso di armi, nel 2013 (AP Photo)

Maria Butina, la spia russa arrestata lo scorso luglio negli Stati Uniti e sospettata di avere tentato di influenzare le politiche statunitensi verso la Russia, si è dichiarata colpevole di aver cospirato contro gli Stati Uniti per conto del governo russo. La notizia era stata anticipata due giorni fa dal New York Times.

Butina, che ha deciso di collaborare con gli investigatori, è accusata di aver cercato di infiltrarsi nella National Rifle Association (NRA), la più potente lobby americana che difende i possessori di armi da fuoco e che ha stretti legami in particolare con molti politici Repubblicani, incluso il presidente Donald Trump. Si conosce pubblicamente ancora poco della sua attività, ma i giornali negli scorsi mesi hanno raccontato che Butina aveva brevemente incontrato il figlio primogenito del presidente Trump, Donald Trump Jr., a una riunione della NRA, e che aveva partecipato a un ricevimento organizzato in occasione del giuramento di Trump.

È molto inusuale collaborare alle indagini per un agente segreto arrestato in un paese straniero. L’accordo – che prevede accuse più blande rispetto a quelle annunciate dal governo statunitense lo scorso luglio – dovrà comunque essere approvato da un giudice; molto probabilmente, ha scritto il New York Times, Butina sconterà una pena breve in prigione, prima di essere espulsa in Russia.