La CMC di Ravenna ha chiesto il concordato preventivo

(ANSA/DBA)
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Il consiglio di amministrazione della grande azienda di costruzioni CMC, con sede a Ravenna, ha chiesto di ammettere la società alla procedura di concordato preventivo “con riserva”, una procedura che si può intraprendere in presenza di grossi debiti per provare a evitare il fallimento. In una nota del gruppo si legge che il concordato rappresenta “il percorso più efficace per porre in sicurezza il patrimonio della società e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi”. Il settore dell’edilizia sta vivendo un momento di particolare crisi: poche settimane fa un’altra grande azienda del settore, Astaldi, aveva richiesto il concordato preventivo, mentre in estate il gruppo Condotte aveva chiesto l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Il Sole 24 Ore riporta che per CMC “oltre a un possibile aumento di capitale a carico della galassia Legacoop, sul tavolo ci sarebbero anche opzioni più hard: una rinegoziazione del debito, cessioni e altre operazioni straordinarie fino alla potenziale fusione con altri operatori”.