Milano e il cinema

Le foto di una mostra – aperta fino al 10 febbraio – che racconta la storia di un rapporto lungo e intenso

Film "Miracolo a Milano" 1951 di Vittorio De Sica
Nella foto: comparse che interpretano degli spazzini fotografate in Piazza del Duomo durante la lavorazione di una scena del film
@ArchiviFarabola
Film "Miracolo a Milano" 1951 di Vittorio De Sica Nella foto: comparse che interpretano degli spazzini fotografate in Piazza del Duomo durante la lavorazione di una scena del film @ArchiviFarabola

Dall’8 novembre a Palazzo Morando, a Milano, si può visitare la mostra “Milano e il cinema“, curata da Stefano Galli. “Milano e il cinema” racconta come la città abbia avuto un lungo e intenso rapporto con il cinema, «dalle prime sperimentazioni degli anni Dieci all’epoca d’oro degli anni Sessanta, fino alle produzioni più recenti con la nascita di un genere-commedia tutto milanese che ha visto affermarsi artisti del calibro di Renato Pozzetto, Adriano Celentano, Diego Abatantuono, Aldo, Giovanni e Giacomo, e molti altri».

Attraverso, immagini, oggetti, locandine e video con spezzoni di film, la mostra racconta quindi come è nata l’industria cinematografica milanese, e come negli anni sono cambiati i film ambientati a Milano. La mostra spiega, tra le altre cose, che prima che il regime fascista decidesse di concentrare le produzioni italiane a Cinecittà, Milano era la «capitale della nascente industria filmica». A Milano, il cinema tornò però tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in cerca di ambientazioni diverse da quelle romane.

Alcune locandine e manifesti dei film in mostra:

Sempre a Milano si svilupparono anche altri «due nuovi filoni cinematografici: quello pubblicitario, che avrà la sua più clamorosa espressione in Carosello e quello industriale, che vedrà protagoniste aziende del calibro di Pirelli, Breda, Campari, Edison tra le altre, teso a valorizzare le realtà imprenditoriali attraverso lo sfruttamento del linguaggio cinematografico». Arrivarono poi i film poliziotteschi degli anni Settanta e, in decenni più recenti, tante commedie.

La mostra, visitabile fino al 10 febbraio, arriva dopo alcune altre mostre che, dal 2013, hanno raccontato Milano, da diversi punti di vista: “Milano tra le due guerre. Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti”, “Milano, città d’acqua”, “Milano, storia di una rinascita. 1943-1953 dai bombardamenti alla ricostruzione” e, nel 2017, “Milano e la mala“.