C’è un farmaco promettente contro l’allergia alle noccioline
Sfrutta il principio dell'immunoterapia orale per ridurre le reazioni allergiche: un test su 500 bambini ha dato risultati soddisfacenti
Un farmaco sperimentale sta dando risultati promettenti nel trattamento dei bambini allergici alle noccioline, una condizione che può portare a reazioni allergiche molto gravi e mortali se non affrontate tempestivamente e in modo adeguato. L’impiego del farmaco ha permesso ai bambini allergici di ingerire piccole quantità di noccioline (arachidi) senza mostrare sintomi particolari. Il medicinale è stato sviluppato in California da Aimmune Therapeutics, e sta terminando i test necessari per fare domanda per essere approvato e messo in commercio.
L’allergia da noccioline interessa milioni di bambini in tutto il mondo, e in molti casi rimane presente anche negli adulti dopo il periodo dello sviluppo. I genitori di figli allergici devono fare molta attenzione ai cibi, al modo in cui li cucinano e a come sono preparati quelli prodotti da altri, nei ristoranti o nel caso degli alimenti confezionati. A oggi non esistono trattamenti definitivi contro questo tipo di allergie, mentre ci sono rimedi per ridurre i rischi connessi a una reazione allergica, che può per esempio portare al soffocamento. Una dose di adrenalina, iniettata ai primi sintomi, consente di superare la crisi e sopravvivere, ma richiede comunque un minimo di competenze e il fatto di portarsi sempre dietro una dose.
Da qualche anno i ricercatori stanno sperimentando una nuova strada per consentire trattamenti preventivi. Alcune ricerche hanno dimostrato che se si espongono gradualmente i bambini a cibi contenenti noccioline, il sistema immunitario impara a ridurre la propria reazione e a tollerare le sostanze che portano alle crisi vere e proprie. Questo sistema di immunoterapia orale è ancora sperimentale, ma finora ha dato risultati promettenti.
Partendo da queste esperienze, Aimmune Therapeutics ha realizzato un farmaco, AR101, che contiene al suo interno composti derivati dalle noccioline. Il farmaco si presenta come una polvere simile al cacao, che può essere mescolata agli altri ingredienti quando si prepara un pasto.
Lo studio più recente e completo su AR101 ha coinvolto 500 bambini e adolescenti con un’eta compresa tra i 4 e i 17 anni in dieci paesi. All’inizio dell’esperimento, in media i partecipanti sviluppavano una reazione allergica dopo l’ingestione di poco meno di 100 milligrammi di proteine delle noccioline, pari più o meno a un terzo di una nocciolina. Per alcuni mesi, i ricercatori hanno somministrato ai bambini dosi crescenti di AR101, mentre a un gruppo di controllo hanno dato una sostanza che non faceva nulla (placebo).
Al termine della sperimentazione, i ricercatori hanno fatto mangiare ai bambini cibi che contenevano al loro interno noccioline vere e proprie, seppure in concentrazioni molto basse. Il 67,2 per cento dei bambini è stato in grado di tollerare dosi singole pari a circa due noccioline intere, sviluppando sintomi molto contenuti. Nel gruppo di controllo, solo il 4 per cento è riuscito a ingerire quantità analoghe di noccioline senza avere particolari problemi.
Lo studio scientifico legato al farmaco di Aimmune Therapeutics era stato pubblicato a inizio anno, ma domenica 18 novembre la società ha diffuso l’intero set di dati sulla sua sperimentazione, pubblicandolo sulla versione online del New England Journal of Medicine.
Come tutti i farmaci, anche AR101 può comportare qualche effetto indesiderato. Il 4,3 per cento dei bambini ha avuto reazioni gravi e circa un partecipante su dieci ha dovuto terminare prematuramente la sperimentazione, proprio a causa degli effetti collaterali. Un test parallelo condotto sugli adulti non ha invece rivelato particolari benefici.
I risultati ottenuti con il nuovo farmaco sono stati definiti promettenti, ma ci sono ancora molte cose da capire su questo approccio nel trattamento delle allergie. Non sappiamo per esempio se la capacità di indurre una tolleranza verso le noccioline sia temporanea o duratura nel tempo. L’eventuale approvazione da parte della Food and Drug Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa dei farmaci e della sicurezza alimentare, il prossimo dicembre potrebbe portare a un impiego su scala più ampia del farmaco e offrire nuove informazioni sulla sua efficacia.