C’è stato un terremoto di magnitudo 4.8 in provincia di Catania

Non ci sono stati grossi danni agli edifici e le persone che sono andate in ospedale avevano solo ferite lievi o attacchi di panico

La posizione dell'epicentro della scossa di magnitudo 4.8 avvenuta alle 2.34 del 6 ottobre 2018, in provincia di Catania
La posizione dell'epicentro della scossa di magnitudo 4.8 avvenuta alle 2.34 del 6 ottobre 2018, in provincia di Catania

Nella notte tra venerdì e sabato ci sono state alcune scosse di terremoto in provincia di Catania, in Sicilia, colpita già dal maltempo degli ultimi giorni. La scossa più forte si è verificata alle 2.34 e ha avuto magnitudo 4.8, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’epicentro della scossa è stato a due chilometri a sud di Santa Maria di Licodia, un comune di 7.600 abitanti a nord di Catania e a sud dell’Etna; l’ipocentro è stato a 9 chilometri di profondità. Le scosse più leggere sono state registrate vicino a Bronte, una di magnitudo 2.2 e una di magnitudo 2.0, e nella zona di Biancavilla, di magnitudo 2.5.

Repubblica dice che alcune decine di persone sono andate in ospedale a Catania per attacchi di panico o ferite lievi. I vigili del fuoco hanno detto che dopo la scossa da 4.8 non ci sono state chiamate alle loro sale operative. Ci sono stati crolli di cornicioni ad Adrano e Biancavilla, altri due comuni vicini, ma secondo i primi controlli dei vigili del fuoco, tuttora in corso, non ci sono danni strutturali agli edifici.

La provincia di Catania è una zona ad alta pericolosità sismica, sia per la presenza dell’Etna, che è il più grande vulcano d’Europa, che per ragioni tettoniche, dato che la Sicilia si trova tra la placca africana e quella euroasiatica. In passato in questa area ci sono stati forti terremoti: uno dei più forti che si ricordano è quello di magnitudo 6.3 che colpì Aci Sant’Antonio nel 1818.