Siamo più vicini a confermare che esiste l’esoluna

Nuovi dati forniti dal telescopio Hubble sembrano validare l'esistenza della prima luna mai osservata fuori dal nostro sistema solare

Una grafica di fantasia della NASA che mostra la prima esoluna e il pianeta attorno a cui orbita
(NASA/ESA/L. Hustak)
Una grafica di fantasia della NASA che mostra la prima esoluna e il pianeta attorno a cui orbita (NASA/ESA/L. Hustak)

Il telescopio spaziale Hubble ha fornito nuovi dati sulla prima luna fuori dal nostro sistema solare (“esoluna”), la cui esistenza era stata ipotizzata per la prima volta nel luglio 2017 da un gruppo di ricercatori della Columbia University. Secondo i primi dati orbiterebbe attorno al pianeta Kepler-1625b, che è grande più o meno quanto Giove e si trova 8mila anni luce da noi. I ricercatori ne avevano ipotizzato l’esistenza osservando i dati forniti da Kepler, il telescopio spaziale della NASA che negli ultimi anni ha permesso di scoprire migliaia di esopianeti in orbita intorno a stelle lontanissime da noi nella galassia. Kepler non osserva direttamente i pianeti, troppo distanti e piccoli (astronomicamente parlando) per potere essere identificati, ma rileva le variazioni nella luminosità delle stelle dovute al passaggio dei pianeti davanti a loro (transito); in questo modo è possibile anche calcolare approssimativamente la grandezza e alcune caratteristiche dei pianeti.

La scoperta dello scorso anno doveva essere confermata da nuove prove e i ricercatori avevano ottenuto di poter usare a ottobre Hubble, molto più potente di Kepler. Per 40 ore hanno usato Hubble per studiare il pianeta Kepler-1625b e il suo transito di 19 ore davanti alla stella Kepler-1625, ottenendo dati più precisi. Circa tre ore e mezza dopo il passaggio del pianeta sulla superficie della stella, Hubble ha rilevato un’altra diminuzione, meno intensa, della lucentezza della stella, che potrebbe confermare l’esistenza dell’esoluna. Il tempo di osservazione concesso ai ricercatori è però terminato prima del transito completo della possibile luna, che non è stata quindi misurata e la cui esistenza non è stata confermata. Hubble ha anche rilevato che il transito del pianeta è avvenuto un’ora prima di quanto previsto dagli studiosi, cosa che confermerebbe ulteriormente l’esistenza di un pianeta e di una luna in orbita attorno a un centro di gravità comune.

I ricercatori hanno pubblicato le scoperte sulla rivista scientifica Science Advances. Secondo i nuovi dati la luna sarebbe molto grande, quasi quanto il pianeta Nettuno, e con una massa pari all’1,5 per cento del pianeta attorno a cui orbita.